Agli stravolgimenti del diritto compiuti dal governo fascio-teista guidato da Meloni si aggiunge una nuova perla. Respingendo gli oltre 350 emendamenti delle opposizioni, il Senato ha dato l’ok definitivo al ddl che modificherà il Codice della strada.
Tra gli altri punti viene punito, giustamente, chi guida sotto effetto di stupefacenti. Attenzione però: la riforma prevede che chiunque abbia assunto sostanze stupefacenti e guidi stia di fatto commettendo un reato, anche nel caso in cui non si trovi in uno stato di “alterazione psico-fisica”. La polizia stradale potrà fare immediatamente dei prelievi di saliva a qualsiasi persona venga fermata: finora era obbligatorio solo in caso di incidente.
Qual è il senso di questa norma? Il senso di questa norma è che droghe pesanti come cocaina ed eroina scompaiono da sangue e urine in 48 ore mentre droghe leggere come hashish e marijuana ci restano per 21 giorni. Quindi l’unico senso di questa norma non è nè prevenire nè reprimere chi guida in stato di alterazione ma chi consuma droga in situazioni diverse dalla guida dell’auto.
C’è un problema giuridico però, l’articolo 73 del d.P.R. 309/1990.
La legge italiana infatti non punisce il consumo di droga.
Secondo il nostro ordinamento, chiunque “senza avere apposita autorizzazione ministeriale, coltiva, produce, fabbrica, estrae, raffina, vende, offre o mette in vendita, cede, distribuisce, commercia, trasporta, procura ad altri, invia, passa o spedisce in transito, consegna per qualunque scopo sostanze stupefacenti, è punito con la reclusione da sei a venti anni e con la multa da 26mila a 260mila euro”.
Quindi nemmeno comprarle è considerato reato. Per capirci è reato anche passare una canna a qualcun altro senza scopo di vendita, ma non è reato il consumo individuale.
Secondo il nuovo codice della strada invece, adesso è sanzionabile chi, ad esempio, ha fumato una canna il primo novembre di questo mese senza più fumare fino a oggi, 21 novembre, e la polizia stradale lo ferma per qualche ragione, decidendo di imporgli un prelievo di saliva anche senza nessun motivo relativo a un incidente o altre violazioni del codice stradale.
Sembra evidente quindi che il nuovo codice della strada non si occupi della strada ma delle abitazioni private dei cittadini.
Ci sono tutti gli estremi per impugnare la norma dinanzi alla Corte Costituzionale, se qualche appassionato di giustizia è rimasto tra le fila non soltanto degli anti proibizionisti ma dei garanti del diritto.