Il mercato globale del cemento sta attraversando un’espansione significativa, con il valore complessivo stimato in 405,99 miliardi di dollari nel 2023 e proiezioni che indicano un aumento fino a 592,38 miliardi entro il 2032, secondo Infomerics Ratings.
Tuttavia, questa crescita, guidata dalla domanda crescente nei paesi in via di sviluppo, solleva questioni critiche: dall’aumento delle emissioni di CO₂ ai costi sociali ed economici per produttori e consumatori.
In Europa e in Italia, il settore affronta una doppia pressione: competere con le importazioni extra-UE e adattarsi a standard ambientali sempre più stringenti.
Lo scenario globale: una crescita che divide
A livello globale, il cemento è al centro dei grandi progetti infrastrutturali e urbanistici, soprattutto in Asia e Africa. La produzione aumenta, ma con essa anche le emissioni di CO₂, dato che il settore rappresenta circa il 7% delle emissioni globali. L’espansione comporta inoltre un consumo intensivo di risorse naturali come calcare e acqua, alimentando tensioni ambientali e sociali.
Parallelamente, l’industria cerca di migliorare la sostenibilità: in India, ad esempio, le emissioni sono scese a 0,56 tonnellate di CO₂ per tonnellata di cemento nel 2023, con l’obiettivo di ridurle ulteriormente a 0,35 tonnellate entro il 2050. Tuttavia, queste iniziative restano limitate rispetto alla scala del problema.
Europa: un mercato sotto attacco
In Europa, il settore del cemento è fortemente condizionato dalle importazioni, che nei primi sette mesi del 2023 sono aumentate del 30%, con un incremento complessivo del 572% dal 2018. I produttori extra-UE offrono cemento a prezzi fino al 30% inferiori, grazie a normative ambientali meno rigide e costi di produzione più bassi. Questo squilibrio non solo erode la competitività delle imprese europee, ma minaccia anche gli sforzi di decarbonizzazione del settore.
L’industria europea ha investito 4,2 miliardi di euro in tecnologie verdi e affronta costi operativi aggiuntivi di 1,4 miliardi all’anno per adeguarsi agli standard ambientali. Tuttavia, senza un sistema di dazi o incentivi che favorisca i produttori locali, il mercato europeo rischia di essere sopraffatto dalla concorrenza estera.
Italia: tra contrazione e importazioni crescenti
Il mercato italiano segue un trend simile. Nei primi nove mesi del 2024, le vendite di cemento sono calate del 6,4% e quelle di calcestruzzo preconfezionato del 7,6%, secondo i dati di Buzzi Unicem. La crescente dipendenza dalle importazioni, spesso prodotte in condizioni meno sostenibili, ha peggiorato la situazione.
Nonostante i prezzi siano rimasti relativamente stabili, la riduzione dei volumi e i costi elevati hanno portato a una flessione del fatturato del 2,5%, per un totale di 3,18 miliardi di euro. Inoltre, l’uso di cemento importato contribuisce a un aumento dell’impronta di carbonio, mettendo in discussione gli obiettivi ambientali italiani ed europei.
Espansione globale e i suoi costi nascosti
La crescita del mercato globale del cemento presenta opportunità, ma anche gravi implicazioni:
Emissioni di CO₂: La produzione crescente rischia di aggravare la crisi climatica, specie nei paesi con normative ambientali deboli.
Disuguaglianze economiche: Nei paesi in via di sviluppo, i benefici dell’espansione sono spesso concentrati in poche mani, mentre le comunità locali subiscono le conseguenze negative.
Impatto sociale: L’estrazione intensiva di risorse naturali e l’aumento dell’inquinamento possono compromettere la qualità della vita nelle aree coinvolte.
Prospettive per un futuro sostenibile
Per bilanciare crescita e sostenibilità, il settore del cemento deve adottare misure strategiche:
Promuovere la produzione locale: Favorire politiche che penalizzino le importazioni da paesi con standard ambientali inferiori.
Investire in tecnologie verdi: Accelerare l’adozione di soluzioni per ridurre le emissioni e migliorare l’efficienza energetica.
Regolamentazioni globali: Spingere per accordi internazionali che uniformino gli standard ambientali nel settore.
Il mercato del cemento sta crescendo rapidamente, ma il prezzo da pagare, in termini ambientali e sociali, è alto. Europa e Italia rappresentano un esempio di come la concorrenza internazionale possa minacciare la sostenibilità locale. Il futuro del settore dipenderà dalla capacità di bilanciare queste forze, garantendo crescita economica senza compromettere il pianeta.