domenica, Settembre 8, 2024
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Cercatori di Draghi. Il mare della Cornovaglia restituisce 30 mila lego

Immaginate una giornata grigia e piovosa di giugno, il tipo di giornata in cui anche i gabbiani si lamentano del tempo. In questo scenario malinconico, una biologa marina decide di fare una passeggiata lungo una spiaggia in Cornovaglia, probabilmente sperando di scoprire qualche mistero marino o, al massimo, di trovare un sassolino interessante. Invece, cosa spunta dalla sabbia? Un drago!

Sì, avete capito bene: un drago nero, squamoso, ma decisamente privo di mascella superiore. Non esattamente il mostro spaventoso delle leggende, ma comunque un drago, o meglio: un pezzo di Lego.

La nostra eroina, cresciuta in Cornovaglia, si chiama Hayley Hardstaff ed è una biologa marinaha con una lunga carriera alle spalle di “cacciatrice di Lego”. Da bambina, raccoglieva quei piccoli pezzi di plastica con la stessa curiosità con cui altri bambini collezionano figurine.

E chi può biasimarla? C’è qualcosa di irresistibile nel cercare tesori nascosti nella sabbia, soprattutto quando i tesori sono colorati e si incastrano perfettamente l’uno con l’altro.

Ma questo non è un ritrovamento qualsiasi. Oh no, questo è un reperto di importanza storica, risalente a uno degli incidenti marittimi più bizzarri della storia: il famoso Great Lego Spill del 1997.

Quasi cinque milioni di pezzi Lego, inclusi ben 33.427 draghi neri, sono finiti in mare a causa di un’onda anomala che ha quasi capovolto una nave cargo. È come se l’oceano stesso avesse deciso di dare una scossa alla monotonia quotidiana, spruzzando giocattoli su tutte le spiagge della zona.

“Legoland Cornish Village” by Mike Prince is licensed under CC BY 2.0.

Nel 1997, più di cinque milioni di pezzi Lego andarono persi dal Tokio Express al largo di Land’s End, quando un’onda anomala fece cadere in mare 62 container. Da allora, i pezzi sono stati ritrovati lungo le spiagge della Cornovaglia e sono stati ritrovati anche nelle Isole del Canale, in Irlanda, Olanda e Danimarca. La storia è raccontata in una mostra al Royal Cornwall Museum. Il Lego Group ha dichiarato che la fuoriuscita è stata uno “sfortunato incidente”.

Da allora, i draghi, insieme a polipi colorati, zattere di salvataggio e persino squali (tutti rigorosamente in formato Lego), hanno iniziato a spuntare sulle coste di mezzo mondo. Non si tratta solo di un’avventura di caccia al tesoro, ma di una vera e propria comunità internazionale di cercatori di Lego, guidata da una mente brillante che ha deciso di trasformare questa strana eredità in un fenomeno sociale.

Ora, mentre alcuni di noi potrebbero pensare che una collezione di Lego in spiaggia sia solo una curiosità, per altri è diventata una passione seria. C’è chi ha passato anni a cercare il pezzo mancante per completare il proprio set di draghi neri, mentre altri hanno iniziato a mappare le correnti oceaniche basandosi su dove finiscono questi piccoli oggetti colorati. C’è persino chi ha deciso di creare arte con questi “souvenir marini”, trasformando un potenziale disastro ambientale in una galleria d’arte a cielo aperto.

Uno studio sui pezzi condotto dall’Università di Plymouth e pubblicato nel 2020 ha ipotizzato che un mattoncino Lego potrebbe sopravvivere nell’oceano fino a 1.300 anni.

E così, mentre il mondo si preoccupa per l’inquinamento da plastica, c’è chi affronta la questione con un sorriso e un pizzico di ironia, sperando di trovare l’ennesimo pezzo di Lego mentre ripulisce la spiaggia. Perché diciamocelo, se proprio dobbiamo convivere con i rifiuti plastici, tanto vale che siano almeno colorati e incastrabili!

E se mai doveste trovarvi a passeggiare su una spiaggia della Cornovaglia, tenete gli occhi aperti: potreste trovare il vostro drago personale, pronto a prendere posto sul comodino accanto ai vostri ricordi più preziosi.

LEGO Dragon
” is licensed under CC BY 4.0.
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