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Denaro direttamente ai senzatetto: il Regno Unito sfida i tabù sociali

Nel Regno Unito è in corso un esperimento che potrebbe rivoluzionare l’approccio all’assistenza per i senzatetto. Un team di ricercatori del King’s College di Londra, in collaborazione con l’organizzazione benefica Greater Change, sta studiando l’efficacia del trasferimento diretto di denaro rispetto alle tradizionali forme di supporto. Lo studio, finanziato dal governo britannico, coinvolgerà 360 persone tra Inghilterra e Galles.

Un nuovo modello di assistenza
L’idea di dare denaro direttamente ai più bisognosi non è nuova. Questo approccio è già stato sperimentato in diverse parti del mondo, specialmente in America Latina e Africa sub-sahariana, dove programmi di trasferimenti monetari condizionati o incondizionati hanno aiutato milioni di persone a uscire dalla povertà. Tuttavia, l’applicazione di questo modello ai senzatetto in contesti urbani avanzati è una novità.

Nell’esperimento britannico, i partecipanti saranno divisi in due gruppi. Il primo riceverà l’assistenza classica fornita dalle associazioni, come rifugi e supporto logistico. Il secondo gruppo, invece, beneficerà di un sostegno personalizzato da parte di Greater Change. Questo include colloqui con assistenti sociali per identificare le necessità più urgenti, come affitti arretrati, debiti, o l’acquisto di beni essenziali come mobili, vestiti o elettrodomestici.

Tuttavia, a differenza di altri esperimenti internazionali, il denaro non sarà trasferito direttamente ai beneficiari. Gli assistenti sociali gestiranno i fondi per evitare che i senzatetto perdano l’accesso alle prestazioni sociali, spesso condizionate al loro stato di bisogno.

Un esperimento con precedenti promettenti
Il Regno Unito non è il primo a testare questo approccio. In Canada, uno studio ha dimostrato che fornire 7.500 dollari canadesi (circa 5.150 euro) a 50 senzatetto di Vancouver non solo li ha aiutati a migliorare le loro condizioni di vita, ma ha anche generato un risparmio di 533 euro per persona rispetto ai costi tradizionali di assistenza.

Anche nel 2012, la Joseph Rowntree Foundation aveva sperimentato un progetto simile su un gruppo di ex detenuti nel Regno Unito, ottenendo buoni risultati. Tuttavia, l’attuale studio rappresenta un salto di scala, con il coinvolgimento di un numero molto più ampio di persone e un approccio sistematico alla raccolta dei dati.

“Sleeping on Bridge” by ILO PHOTOS NEWS is licensed under CC BY-NC-ND 2.0.

Gli obiettivi dello studio
Il professor Michael Sanders, a capo del progetto, spiega che l’obiettivo principale è comprendere meglio le condizioni in cui i trasferimenti di denaro funzionano e per chi. “Quando funziona? Per chi funziona? Quanto dobbiamo dare perché tutto questo funzioni?” sono alcune delle domande a cui il team spera di rispondere.

Il progetto mira a identificare i benefici a lungo termine di un approccio più flessibile e personalizzato, non solo in termini di riduzione dei costi per il sistema sociale, ma anche per il miglioramento della qualità della vita dei beneficiari.

Un possibile cambio di paradigma
Se i risultati saranno positivi, questo esperimento potrebbe segnare un cambio di paradigma nel modo in cui le società avanzate affrontano il problema dei senzatetto. L’approccio tradizionale, basato su rifugi e supporto logistico, potrebbe essere integrato o sostituito da un sistema che mette maggiormente al centro l’autonomia e la dignità delle persone.

Tuttavia, non mancano le sfide. Il rischio di abuso dei fondi, la difficoltà nel monitoraggio dei risultati e la necessità di garantire che i beneficiari non perdano l’accesso ai servizi sociali sono solo alcune delle criticità che dovranno essere affrontate.

Un modello replicabile?
L’esperimento britannico si inserisce in un dibattito globale sull’efficacia dei trasferimenti monetari diretti come strumento per combattere la povertà e l’esclusione sociale. Se avrà successo, potrebbe ispirare altri paesi, inclusa l’Italia, dove il problema dei senzatetto rimane una sfida significativa.

In un mondo in cui le tradizionali forme di assistenza sembrano sempre meno efficaci, l’approccio innovativo del Regno Unito potrebbe rappresentare una svolta, dimostrando che investire direttamente nelle persone non è solo un atto di solidarietà, ma anche una scelta pragmatica per costruire una società più equa e sostenibile.

“Living on the streets” by ILO PHOTOS NEWS is licensed under CC BY-NC-ND 2.0.
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