martedì, Dicembre 3, 2024
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Donazioni in crisi: scandali e dubbi affossano la solidarietà

Più di un italiano su due sceglie di non donare. Questo dato allarmante riflette una crescente sfiducia nei confronti delle organizzazioni non profit, alimentata da scandali e percezioni di scarsa trasparenza. L’Istituto Italiano della Donazione (IID) ha lanciato la campagna “Donare fa bene (se lo fai bene)” per promuovere la trasparenza e guidare i donatori verso scelte consapevoli.

Gli scandali che minano la fiducia
La sfiducia verso il Terzo Settore è spesso alimentata da episodi eclatanti che ne compromettono la credibilità. Un esempio significativo è il caso di Oxfam, coinvolta in uno scandalo riguardante lo sfruttamento della prostituzione e l’abuso di persone vulnerabili dopo il terremoto ad Haiti nel 2011. Questo episodio ha sollevato gravi preoccupazioni sulla trasparenza e l’etica all’interno dell’organizzazione, portando a una perdita di fiducia da parte dei donatori e del pubblico.

Anche in Italia, il settore non profit non è stato immune da scandali. Numerosi casi di frodi e abusi nella raccolta fondi hanno gettato ombre sulla credibilità del Terzo Settore, evidenziando la necessità di controlli più efficaci e di una maggiore trasparenza.

Lo scandalo delle cooperative dell’ex Mafia Capitale, poi derubricato a criminalità non organizzata, riguardava immigrazione e verde pubblico, coinvolgeva l’amministrazione e ha diffuso la convinzione che il sistema degli appalti nel settore sociale fosse, volgarmente parlando, un “magna magna” uguale a quello di settori legati al profitto.

Un esempio illuminante è il caso Ferragni/pandoro, anche se non legato al mondo del terzo settore inteso come associazioni ha acuito la percezione nell’opinione pubblica di come un sentimento nobile di solidarietà possa venir sfruttato solo a fini di profitto.

Spese di struttura: un punto critico
Un altro elemento che alimenta la diffidenza sono le elevate spese di struttura di alcune organizzazioni. Quando emerge che una parte significativa delle donazioni viene utilizzata per coprire costi operativi o stipendi, i donatori possono sentirsi frustrati, percependo che solo una minima parte del loro contributo raggiunga effettivamente chi ne ha bisogno.

La risposta delle non profit: è sufficiente?
In questo contesto, iniziative come “IO DONO SICURO”, che offre un database di organizzazioni verificate, rappresentano un passo nella direzione giusta. Tuttavia, il problema è strutturale e richiede uno sforzo collettivo maggiore. Non basta garantire la trasparenza con piattaforme e certificazioni: le non profit devono adottare un approccio proattivo per ricostruire il rapporto con i donatori.

Secondo Ivan Nissoli, presidente dell’IID, la sfiducia è “una responsabilità in capo anzitutto alle non profit”, che devono migliorare sia la comunicazione sia l’accesso alle informazioni per i donatori. È essenziale rendere chiaro l’impatto concreto delle donazioni, raccontando storie di successo in modo chiaro e verificabile.

Quando il dono è trasparente, fa bene
Come sottolinea Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum Terzo Settore, “il dono è la manifestazione più tangibile della natura solidale dell’essere umano”. Tuttavia, senza un sistema di regole stringenti e verifiche costanti, anche il gesto più nobile rischia di essere frainteso o manipolato.

Le non profit devono quindi affrontare un doppio compito: rassicurare i donatori sull’uso corretto dei fondi e dimostrare che il Terzo Settore è in grado di autoriformarsi, eliminando le zone grigie che alimentano il sospetto.

Fiducia da riconquistare
La fiducia è il capitale più prezioso per le organizzazioni non profit, ma anche il più difficile da ricostruire. Servono regole più chiare, controlli indipendenti e una narrazione che metta al centro la trasparenza e l’impatto. Se è vero che il Terzo Settore è un elemento cruciale del welfare italiano, è altrettanto vero che non è esente da colpe.

Ricostruire il legame con i donatori non sarà facile, ma è una battaglia necessaria. Non si tratta solo di salvare il Natale delle donazioni, ma di garantire che la solidarietà rimanga un pilastro della nostra società.

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