giovedì, Settembre 19, 2024
HomeMondoFalliscono i colloqui per il cessate il fuoco in Sudan

Falliscono i colloqui per il cessate il fuoco in Sudan

Gli Stati Uniti hanno recentemente guidato colloqui di pace in Svizzera, in una rinomata località sciistica, con l’obiettivo di porre fine alla guerra civile in Sudan, che ha sconvolto il Paese dall’aprile 2023.

Dopo dieci giorni di discussioni intense, i mediatori sono riusciti a ottenere accordi per la consegna di cibo e medicine a milioni di sudanesi colpiti dalla carestia.

Tuttavia, i tentativi di negoziare un cessate il fuoco sono falliti, poiché l’esercito sudanese ha deciso di non partecipare ai colloqui, mettendo in luce le profonde divisioni e il caos interno che caratterizzano le forze armate del Paese.

La speranza degli Stati Uniti era che i colloqui, tenuti a Villars-sur-Ollon, vicino a Ginevra, potessero sbloccare una situazione di stallo diplomatico che durava ormai da otto mesi.

“Camp Preparation, Sth Sudan” by Rod Waddington is licensed under CC BY-SA 2.0.

L’esercito sudanese e le Rapid Support Forces (RSF), le due fazioni in conflitto, non avevano più partecipato a negoziati diretti da gennaio. Durante questo periodo, la guerra si è estesa, causando una crisi umanitaria di proporzioni devastanti, culminata nella dichiarazione di uno stato di carestia in diverse regioni del Paese.

La delegazione delle RSF ha partecipato ai colloqui, ospitata in una cittadina lacustre a 40 chilometri di distanza, ma l’esercito sudanese ha preferito non presentarsi, suscitando frustrazione tra i mediatori internazionali.

Gli sforzi dell’inviato speciale americano, Tom Perriello, che si è recato al Cairo per convincere l’esercito a partecipare, si sono rivelati vani.

Le tensioni interne all’esercito, indebolito dalle recenti sconfitte sul campo e dalla crescente influenza degli islamisti fedeli all’ex presidente Omar al-Bashir, hanno complicato ulteriormente la situazione.

Senza un cessate il fuoco, i colloqui si sono concentrati su questioni umanitarie. Nonostante le divergenze politiche, i diplomatici hanno lavorato insieme per garantire l’accesso umanitario a due arterie chiave: il principale valico di frontiera con il Ciad, chiuso da febbraio, e la strada per il campo di Zamzam, nel Darfur, dove la carestia è particolarmente grave.

Tuttavia, anche questi progressi sono stati ostacolati dall’instabilità politica e dalle divisioni interne all’esercito sudanese.

Durante i colloqui, un gruppo di donne sudanesi è stato invitato a fornire suggerimenti ai mediatori. Le donne hanno espresso la loro frustrazione per il conflitto, sottolineando che non erano loro ad aver iniziato la guerra e accusando i Paesi coinvolti di alimentare il conflitto attraverso la fornitura di armi.

Nonostante alcuni risultati positivi, come la riapertura del valico di frontiera con il Ciad, la situazione in Sudan rimane drammatica, con milioni di persone che soffrono la fame e il Paese intrappolato in un conflitto devastante.

La comunità internazionale continua a cercare soluzioni per porre fine a una guerra che minaccia di diventare una delle peggiori crisi umanitarie degli ultimi decenni.

“U.S. Army Africa veterinarian reviews South Sudan program” by US Army Africa is licensed under CC BY 2.0.
RELATED ARTICLES

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

ARTICOLI CORRELATI