Il segretario Generale delle Nazioni Unite “Antonio Guterres è indignato per un grave incidente avvenuto questa mattina a Kasindi, al confine tra Repubblica Democratica del Congo e Uganda, in cui il personale militare della @MONUSCO ha aperto il fuoco mentre tornava nella Repubblica Democratica del Congo dopo il congedo dal loro paese d’origine”. Così in un tweet il portavoce delle Nazioni Unite.
Un incidente diplomatico dai contorni ancora incerti e indefiniti, che avviene in un momento di particolare tensione intorno all’area. Gli scontri a Goma contro la sede Onu avevano provocato almeno 15 morti tra i manifestanti e una sessantina di feriti, come abbiamo raccontato in questo articolo.
La forza delle Nazioni Unite Monusco, la missione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per la stabilizzazione nella Repubblica Democratica del Congo, ha ammesso che alcuni dei suoi soldati di pace avevano aperto il fuoco “per ragioni inspiegabili” e ha affermato che gli
autori erano stati arrestati. Il capo della Monusco, Bitou Keita, ha espresso sgomento per l’incidente e ha confermato che “Gli autori della sparatoria sono stati identificati e arrestati dopo i risultati delle indagini”.
Il vice portavoce del Segretario generale delle Nazioni Unite, Farhan Haq, ha dichiarato: “Il Segretario generale è sia rattristato che costernato per la perdita di vite umane e le gravi ferite riportate durante questo incidente”. “Esprime le sue più sentite condoglianze alle famiglie colpite, al popolo della Repubblica Democratica del Congo e al governo congolese, e augura una pronta guarigione ai feriti”, ha aggiunto la dichiarazione.
Secondo un rapporto di UN News, il personale militare della Missione di stabilizzazione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite nella Repubblica Democratica del Congo ha
aperto il fuoco a Kasindi, nella provincia del Nord Kivu, mentre tornava dal congedo nel proprio paese d’origine.
Un video dell’incidente, condiviso sui social media, mostrava uomini, almeno uno in uniforme della polizia e un altro in uniforme dell’esercito, che avanzavano verso il convoglio delle Nazioni Unite fermo dietro una barriera chiusa a Kasindi. Dopo uno scambio verbale, le forze di pace sembravano aprire il fuoco prima di aprire la barriera e passare attraverso mentre le persone si sparpagliavano o si nascondevano.
Al momento le ragioni della sparatoria sono al posto di frontiera sono inspiegabili. I militari si sono fatti strada con la forza, secondo missione delle Nazioni Unite a Kasindi. Subito dopo l’incidente di domenica, il portavoce del governo Patrick Muyaya ha dichiarato in una dichiarazione che la Repubblica Democratica del Congo “condanna fermamente e deplora questo sfortunato incidente in cui due connazionali sono morti e altri 15 sono rimasti feriti secondo un elenco provvisorio”.
Il governo ha affermato di aver avviato un’indagine con la Monusco per stabilire chi fosse il responsabile e perché la sparatoria è avvenuta, garantendo di prendere gravi provvedimenti. Barthelemy Kambale Siva, rappresentante del governatore del Nord Kivu a Kasindi, in precedenza ha affermato che “otto persone, inclusi due poliziotti che stavano lavorando alla barriera, sono rimaste gravemente ferite” nell’incidente.