martedì, Dicembre 3, 2024
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Frode: le banche Usa nei guai fino al collo per i rimborsi ai clienti

Negli Stati Uniti, un’indagine sulle frodi bancarie sta coinvolgendo alcuni dei più importanti istituti di credito, tra cui Bank of America, JPMorgan Chase e Wells Fargo. L’indagine, avviata dal Consumer Financial Protection Bureau (CFPB) in collaborazione con altre autorità federali, ruota intorno alla gestione dei pagamenti effettuati tramite Zelle, un popolare sistema di trasferimento elettronico utilizzato negli USA. Le sanzioni potrebbero toccare gli 800 milioni di dollari.

Un documento presentato da Bank of America alla Securities and Exchange Commission (SEC) suggerisce che la perdita potenziale è “ragionevolmente possibile e stimabile” in caso di azioni esecutive.

I regolatori stanno indagando su come le banche abbiano gestito i reclami dei clienti, molti dei quali vittime di frodi sui pagamenti attraverso Zelle. Il rapporto del Senato ha rivelato che nel 2023 i rimborsi per frodi Zelle sono scesi al 38% delle richieste, un dato sensibilmente inferiore rispetto al 62% del 2019.

Zelle, lanciata nel 2017 da un consorzio di banche statunitensi, si è presto diffusa per la sua capacità di effettuare trasferimenti istantanei. Tuttavia, proprio questa rapidità ha aperto la strada a numerose frodi: le transazioni veloci e senza intermediari rendono difficile recuperare fondi una volta completato il trasferimento. L’aumento delle truffe ha sollevato dubbi sul livello di protezione per i consumatori e su come le banche stiano gestendo la questione. Di recente, le autorità federali hanno avviato discussioni con Bank of America per giungere a una soluzione che potrebbe tradursi in misure punitive se non si raggiungerà un accordo.

Il panorama bancario statunitense non è nuovo a episodi di frodi massicce, spesso attuate da clienti o da reti criminali ben organizzate.

“Identity Theft” by danielfoster437 is licensed under CC BY-NC-SA 2.0.

La truffa delle “Check Kiting”: questa frode, risalente agli anni ’90, ha visto numerosi clienti sfruttare il ritardo nel processo di compensazione degli assegni per trasferire rapidamente fondi tra conti e ottenere disponibilità di denaro non ancora effettivamente depositato. Una delle frodi più significative in questo senso è stata orchestrata da Christopher Rocancourt, noto come “il principe di Beverly Hills,” che ha utilizzato assegni scoperti e falsi per ingannare banche e ottenere finanziamenti ingenti.

Lo schema dei prestiti fantasma di Allied Bank: negli anni ’80, l’Allied Bank fu colpita da una frode per 1,5 miliardi di dollari quando il criminale Charles Keating ottenne prestiti garantiti da risorse fittizie, utilizzando una rete complessa di prestanome e conti fantasma. Questo schema contribuì alla crisi delle casse di risparmio negli Stati Uniti e diede il via a una riforma regolatoria per limitare i rischi nel settore bancario.

Le truffe sui mutui subprime: tra il 2005 e il 2008, banche come Countrywide e Lehman Brothers furono vittime e complici di frodi nel settore dei mutui. Molti clienti falsificarono i loro dati finanziari per ottenere mutui, e le banche chiusero un occhio, creando un mercato di prestiti rischiosi che finì per crollare e dare inizio alla crisi finanziaria globale del 2008.

Le frodi con carte di credito e carte prepagate: più recentemente, negli anni 2010, sono esplose le frodi su carte di credito prepagate. Un caso emblematico riguarda la truffa di Hacktivist Group Anonymous, che nel 2011 violò i dati di milioni di clienti di Bank of America e Citibank, causando enormi perdite finanziarie per le banche e spingendo all’adozione di misure di sicurezza più sofisticate.

I furti tramite Social Engineering: negli ultimi anni, l’incremento di truffe basate sul social engineering ha messo a dura prova la sicurezza bancaria. In queste truffe, i criminali contattano il personale delle banche, fingendosi clienti, per ottenere informazioni sensibili o autorizzazioni a transazioni fraudolente. Uno dei casi più gravi ha coinvolto i clienti di JPMorgan nel 2014, quando una massiccia violazione di dati ha portato a un furto di identità e al prelievo illegittimo di fondi.

Queste indagini segnalano l’urgenza di soluzioni che proteggano i consumatori e tutelino le reti di pagamento digitale. Le implicazioni delle sanzioni potrebbero avere effetti duraturi non solo sulle banche coinvolte, ma anche sull’intero sistema bancario, evidenziando la necessità di misure rigorose contro le frodi e di una maggiore trasparenza verso i consumatori.

“Banking fraud” by alpha_photo is licensed under CC BY-NC 2.0.
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