In Ciad è salito ad almeno 60 morti e 400 feriti il bilancio degli ultimi scontri. Lo ha reso noto il premier Saleh Kebzabo, che ha annunciato la “sospensione di tutte le attività” dei principali gruppi dell’opposizione e il coprifuoco. “Ci sono stati una sessantina di morti, soprattutto a N’Djamena, la capitale, Moundou e Koumra”, ha detto, aggiungendo che il coprifuoco dalle “18 alle 6” durerà fino al “totale ripristino dell’ordine”.
i manifestanti protestavano contro la dittatura militare che governa il paese centroafricano, erano scesi in piazza nonostante il divieto del governo. La data scelta per la protesta era quella del 20 ottobre perché in quel giorno, aveva promesso il presidente ad interim Mahamat Déby Itno, a capo di una dittatura militare, avrebbe avviato la democratizzazione del paese, una promessa rimangiata con il recente annuncio di non avere nessuna intenzione di cedere il potere.
Pochi giorni fa il presidente aveva dichiarato lo stato di emergenza a causa delle inondazioni che stanno colpendo più di un milione di persone nel Paese. L’alluvione ha colpito 636 località in 18 delle 23 province del Paese, ha aggiunto. Le più colpite sono le province meridionali di Mayo Kebbi Est, Logone Occidental, Tandjile, Moyen-Chari e Mandoul.
Le acque hanno inghiottito più di 465.000 ettari di campi e 19.000 capi di bestiame. Anche N’Djamena non è stata risparmiata e centinaia di persone sono fuggite dalle loro case a causa delle inondazioni degli ultimi giorni. La grave siccità seguita dalle peggiori inondazioni degli ultimi 30 anni ha portato a un’impennata dei prezzi dei generi alimentari secondo l’Onu ha lasciato 2,1 milioni di persone in Ciad in una situazione di grave carestia.
A causa del disastro climatico, il 10% di tutti i bambini sotto i cinque anni è colpito da una grave malnutrizione e uno su tre soffrirà di una crescita stentata, secondo l’Unicef. E’ in questa situazione umanitaria drammatica che sono avvenuti gli scontri tra ribelli e militari governativi.
Il Ciad è in crisi dalla morte improvvisa del presidente, Idriss Déby , mentre visitava le truppe che combattevano i ribelli nell’aprile 2021 . La decisione del Consiglio militare di transizione di affidare la guida del Paese al figlio di Déby, Mahamat Idriss Déby, che appena preso il potere ha rinviato le elezioni a ottobre 2024, non è stata condivisa da tutte le forze politiche del Ciad.