Il gioco d’azzardo, in particolare quello online, non può essere competenza esclusiva del Ministero delle Finanze ma richiede una competenza socio-sanitaria per i problemi che comporta su un gruppo elevato di giocatori. Le associazioni che si occupano degli aspetti pericolosi legati al gioco d’azzardo hanno presentato oggi le loro obiezioni al decreto del governo emanato lo scorso dicembre. Tra il 2021 e il 2022 il numero dei conti di gioco d’azzardo online è aumentato di un milione di unità, da 16 milioni e 250 mila a 17 milioni e 265 mila, cifra che fa comprendere l’entità del fenomeno.
Dalla sede della Fnsi, che ha ospitato un evento creato da Alea, l’associazione per lo studio dei giochi d’azzardo e dei comportamenti a rischio, mentre sono in svolgimento presso la Commissione Finanze della Camera le audizioni sul testo del decreto legislativo di riordino dei cosiddetti giochi a distanza, il sociologo Maurizio Fiasco, presidente di Alea, ha spiegato subito che se da una parte lo Stato ha interesse agli aspetti “esattivi” per l’erario, fortemente remunerativi per le casse pubbliche, non può però dimenticare che le conseguenze del gioco online creano numerosi problemi, patologie vere e proprie, dipendenze paragonabili a quelle per le sostanze stupefacenti, ad almeno un quarto dei giocatori.
Che non si tratti di un allarme proibizionista lo confermano i dati dell’Istituto Superiore di Sanità. Una ricerca epidemiologica già sette anni fa evidenzivava che a essere vittime del gioco problematico, il cosiddetto “problem gambling”, una questione sanitaria seria, è un giocatore su quattro tra quelli online. Coinvolgendo anche le loro famiglie in un vortice con difficili vie d’uscita, in assenza di una regolamentazione che eviti l’incremento del fenomeno.
Il decreto del governo non dà questa risposta. Intanto già nell’impostazione di partenza, che ha scomposto la normativa in due decreti legislativi, quello dei giochi online e quello dei giochi fisici, una mossa strumentale per saltare il parere della Conferenza Unificata Stato–Regioni ed Enti Locali sulle regole dell’azzardo digitale. Poi c’è l’esautoramento dell’Osservatorio presso il ministero della Salute in favore di una nascente “Consulta permanente dei giochi pubblici”, mentre Alea ritiene che nell’azione dell’esecutivo debba prevalere la componente socio-sanitaria.
D’accordo con Fiasco anche le altre associazioni presenti all’incontro, tutte operanti nel campo del recupero e della riabilitazione delle persone dipendenti. Tra cui un numero elevato di minori. Sui circa 4 milioni di “ludopatici” italiani (attenzione: anche la parola ludopatia è in realtà un “cavallo di Troia” per minimizzare l’equivalente di una tossicodipendenza) almeno 700 mila sono minorenni. E questo anche a causa delle pubblicità ingannevoli che non espongono i rischi reali del gioco e che sono facilmente aggirabili.
Ad esempio, gli studi di settore dimostrano che persino la pubblicità che avvisa dei rischi ottiene come effetto di ricordare più il piacere del gioco che le sue problematiche. Persino la semplice pubblicazione dei risultati e delle quote di scommesse risulta tra i motivi di attrazione per chi è portato a questa dipendenza.
Grazie ai dati dell’associazione scientifica Alea sappiamo che nel 2023 il settore del gioco d’azzardo online ha raggiunto un valore compreso tra 80 e 85 miliardi di euro. Solo nei primi tre mesi dell’anno, gli italiani avevano investito circa 20 miliardi in questa attività. Ma la cifra è destinata a crescere mensilmente, portando a un aumento significativo del volume totale di gioco.
Lo Stato però incassa meno dell’1% di queste somme. Di fronte a entrate così modeste, la soluzione adottata è stata semplicemente quella di incrementare i volumi di gioco d’azzardo, una strategia che però alimenta una spirale negativa con conseguenze gravi per la salute pubblica. Nel gioco online tutto viene capovolto: il rapporto tra entrate dei concessionari e entrate dello Stato è rovesciato. I primi trattengono una quota che è il doppio di quella incamerata dallo Stato.
Questo fortissimo flusso di denaro può essere la base per un danno ancora più grave. L’azzardo online aumenta i rischi per la sicurezza economica del paese a causa della maggiore esposizione al riciclaggio di denaro. Inoltre, quasi tutti i giocatori seriali affetti da dipendenza, entrano in contatto almeno una volta nella loro vita con esponenti della criminalità e veri e propri giri di usura a causa della richiesta di prestiti, con conseguenze anche sul loro nucleo familiare.
Infine, va considerato l’aspetto della disparità sociale e territoriale, che tocca il tema delle povertà. La Lombardia, nonostante la sua popolazione sia pressoché doppia rispetto a quella della Campania, registra un numero di account attivi nel gioco d’azzardo online significativamente inferiore a quest’ultima. Il Meridione, nonostante le sue note difficoltà economiche, sembra avere un’inclinazione maggiore verso il gioco online rispetto al Nord, noto per essere più sviluppato e per contribuire in misura maggiore al Pil. Una dimostrazione ulteriore di una dinamica di sviluppo sociale a due velocità.