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Il MAGA media group, che sostiene Trump, finanziato da denaro russo

Una società di media con sede in Tennessee, che impiega influenti figure del movimento “Make America Great Again” (MAGA), è stata accusata di aver ricevuto milioni di dollari da dipendenti di Russia Today (RT), l’emittente statale russa, con l’intento di manipolare l’opinione pubblica americana.

Secondo il procuratore generale Merrick B. Garland, i due dipendenti russi avrebbero orchestrato un piano da 10 milioni di dollari per creare e diffondere contenuti rivolti al pubblico statunitense, veicolando messaggi favorevoli agli interessi del governo russo.

L’accusa, contenuta in un atto giudiziario reso pubblico, non menziona direttamente il nome della società coinvolta, ma molti indizi portano a pensare che si tratti di Tenet Media, un’organizzazione mediatica che, secondo diverse fonti, sarebbe al centro dello scandalo.

Tenet Media si descrive come una rete di commentatori che discutono temi politici e culturali occidentali, ed è nota per impiegare figure dell’estrema destra, tra cui Tim Pool, Benny Johnson, Dave Rubin, Taylor Hansen, Lauren Southern e Matt Christiansen, tutti noti per la loro vicinanza agli ambienti pro-Trump.

L’atto d’accusa indica che i commentatori coinvolti sono stati identificati con nomi in codice, come “Commentatore-1” e “Commentatore-2”, lasciando intendere che fossero ignari della fonte del finanziamento dietro i loro contenuti.

Johnson ha pubblicato una dichiarazione su X (ex Twitter), esprimendo preoccupazione per essere stato una vittima inconsapevole del piano, mentre Pool ha scritto: “Se queste accuse dovessero rivelarsi vere, io e gli altri commentatori siamo stati ingannati. Non posso parlare per gli altri membri della società riguardo a ciò che fanno o ricevono”. Pool ha concluso con una dura condanna alla Russia, scrivendo: “Putin è uno stronzo, la Russia fa schifo”.

Secondo l’inchiesta del Dipartimento di Giustizia, i due dipendenti di Russia Today coinvolti, identificati come Kostiantyn Kalashnikov ed Elena Afanasayev, avrebbero segretamente finanziato Tenet Media per influenzare l’opinione pubblica americana attraverso la pubblicazione di video di stampo conservatore su piattaforme come YouTube, TikTok, Instagram e X.

Dal momento del suo lancio ufficiale nel novembre 2023, Tenet Media ha pubblicato circa 2.000 video, accumulando oltre 16 milioni di visualizzazioni solo su YouTube.

“Bank note from Russia (CCCP)” by barbourians is licensed under CC BY-SA 2.0.

Il finanziamento russo alla società sarebbe stato mascherato con attenzione dai due dipendenti di RT, che avrebbero anche ingannato i commentatori coinvolti, alcuni dei quali hanno milioni di follower su YouTube. Dave Rubin, per esempio, conta 2,4 milioni di iscritti al suo canale The Rubin Report, mentre Tim Pool ha 1,37 milioni di iscritti sul suo canale.

Tenet Media è stata fondata da Liam Donovan e da sua moglie, l’influencer conservatrice Lauren Chen. L’atto d’accusa evidenzia che, nonostante alcuni dipendenti avessero espresso dubbi sulla natura dei contenuti proposti, i fondatori della società hanno continuato a spingere per la loro diffusione.

In un episodio descritto nel documento, la dipendente russa Afanasayev, sotto lo pseudonimo di Helena Shudra, avrebbe inviato un video a Tenet Media che mostrava un noto commentatore politico statunitense, presumibilmente Tucker Carlson, in visita a un supermercato in Russia. Nonostante le preoccupazioni sollevate da un produttore interno, il contenuto è stato comunque pubblicato.

Russia Today ha risposto alle accuse con tono sarcastico, come riportato da Reuters, affermando che “tre cose sono certe nella vita: la morte, le tasse e l’interferenza di RT nelle elezioni statunitensi”.

Precedenti di denaro russo nei media pro-Trump
Questo scandalo si inserisce in una serie di eventi che hanno visto denaro russo fluire verso media americani vicini all’ex presidente Donald Trump. Durante le elezioni presidenziali del 2016, l’interferenza russa nei media e sui social network è stata ampiamente documentata.

Secondo il rapporto del procuratore speciale Robert Mueller, la Russia aveva sostenuto campagne di disinformazione attraverso il Russian Internet Research Agency (IRA), che mirava a polarizzare il dibattito politico negli Stati Uniti e promuovere la candidatura di Trump.

Nel corso delle indagini, è emerso che molti influencer conservatori erano stati inconsapevolmente coinvolti in operazioni di propaganda russa. Oltre ai social media, vari media americani sono stati accusati di aver ricevuto fondi o di aver ospitato contenuti creati o sponsorizzati da fonti legate al Cremlino.

RT America, il ramo statunitense di Russia Today, è stato a lungo criticato per la sua programmazione filo-Trump e per la diffusione di teorie complottistiche che miravano a screditare i suoi avversari politici.

Nel 2018, Maria Butina, una cittadina russa con stretti legami con funzionari del Cremlino, è stata condannata per aver cercato di infiltrarsi in organizzazioni politiche statunitensi, compreso il National Rifle Association (NRA), al fine di favorire gli interessi russi. Il suo obiettivo era influenzare gruppi conservatori e pro-Trump.

Questo nuovo caso, che coinvolge Tenet Media, evidenzia come l’influenza russa sui media americani non si sia affievolita e continui a essere una minaccia per la trasparenza delle informazioni negli Stati Uniti.

Il fatto che milioni di dollari siano stati impiegati per sostenere una piattaforma che produce contenuti conservatori è emblematico della portata della strategia russa per manipolare l’opinione pubblica occidentale.

“Vladimir Putin & Donald Trump in Helsinki, 16 July 2018 (2)” by Kremlin.ru is licensed under CC BY 4.0.
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