martedì, Dicembre 3, 2024
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Il mondo dopo il reload del Trump 2.0

Che mondo sarà con il Donald Trump 2.0 presidente degli Stati Uniti d’America? Si prospettano tempi incerti nella relazioni tra USA e ed UE e con la NATO.

In ossequio all’idea America first, i dazi per il vecchio Continente sono concreti, il tycoon in campagna elettorale è stato fin troppo chiaro “Imporremo dazi all’Europa perché ci stanno derubando.”

E per il Belpaese se manterrà la promessa sarà un bagno di sangue perché ammontano a 72,9 miliardi di dollari, nel 2023, i ricavi delle nostre aziende dall’export negli Stati Uniti, adesso chi lo dirà a Salvini.

Altrettanto limpidamente da azionista principale della NATO, se Trump si concentrerà, come pare, solo sul risollevare l’economia della classe media e proletaria degli USA, ma ciò sembra una boutade, uno dei modi semplici di farlo sarà di tagliare la spesa militare, per esempio uscendo dall’Alleanza Atlantica, che per gli americani costa la bellezza di 863 miliardi di dollari ogni anno.

Anche se nel suo entourage sembra piuttosto prevalere l’idea di un disimpegno più generale, sia politico che militare, dall’Alleanza e dalla stessa Europa, che troverebbe meno opposizione nel Congresso rispetto all’opzione più drastica di un ritiro.

Il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che Trump ha realizzato “il più grande ritorno nella storia”. Ha anche aggiunto su X: “Il tuo ritorno storico alla Casa Bianca offre un nuovo inizio per l’America e un forte rinnovato impegno per la grande alleanza tra Israele e l’America. Questa è una vittoria enorme!”

Tre mesi orsono Trump aveva detto che Netanyahu “sa quello che sta facendo”, aggiungendo;”Darò a Israele il sostegno di cui ha bisogno per vincere,ma voglio che vinca velocemente.”

Gli analisti ritengono che l’interesse di Trump per il Medio Oriente, sia dovuto agli affari con l’Arabia Saudita,quinto paese per acquisto armi, seconda produzione mondiale di petrolio e miliardi di dollari di investimenti in infrastrutture.

La guerra è per il neopresidente un pericoloso ostacolo per il Medio Oriente del business guidato da sauditi e americani, meglio la pace.

Infine sull’invasione in Ucraina, che farà per realizzare la sua idea di porre fine “in 24 ore” alla guerra?, che si tratti di sospendere gli aiuti a Kiev, di negoziare direttamente con Putin, o di togliere unilateralmente le sanzioni americane alla Russia, le opzioni sono tutte percorribili con il potenziale di dividere gli europei e di intaccare la compattezza e la stessa credibilità dell’Occidente.

È una cifra della sua politica estera abbandonare i più deboli, vedi la decisione di ritirarsi dell’Afghanistan, anche se l’ha realizzato, indecentemente, Biden. D’altronde è una peculiarità degli Usa dopo la seconda guerra mondiale “lasciare” i conflitti, Giappone,Corea,Vietnam e Balcani docet, quando i suoi bisogni vengono meno.

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