mercoledì, Ottobre 4, 2023
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In Afghanistan prove di dissenso all’interno del regime dei Talebani

Prime crepe all’interno del regime dei Talebani tornati al potere in Afghanistan. Il ministro dell’Interno Sirajuddin Haqqani, una potente figura del governo, ha tenuto un discorso visto come una critica implicita al leader supremo del movimento, secondo quanto riporta oggi l’Associated Press.

Da quando i Talebani hanno ripreso le redini del comando non sono mai stati resi noti i meccanismi su come vengono prese le decisioni dal regime che ha riportato il paese indietro di decenni.

Negli ultimi mesi, il leader supremo del gruppo, Hibatullah Akhundzada, sembra essere “l’uomo forte” del potere religioso medievale ripristinato. Suo è l’ordine con cui il governo talebano ha bandito le donne e le ragazze dalle università e dalle scuole dopo la prima media.

I divieti hanno sollevato polemiche enormi sul piano internazionale e aumentato l’isolamento dell’Afghanistan in un momento in cui la sua economia è al collasso e aggravando una crisi umanitaria.

Dopo il divieto di frequentare le università a dicembre, i funzionari talebani avevano promesso che alle ragazze sarebbe stato permesso di frequentare la scuola secondaria, ma la decisione di farle rientrare l’anno scorso è stata improvvisamente annullata.

Haqqani, intervenendo a una cerimonia di laurea in una scuola religiosa islamica, nella provincia orientale di Khost, ha detto che “monopolizzare il potere e danneggiare la reputazione dell’intero sistema non va a nostro vantaggio”.

Haqqani ha poi aggiunto che i talebani al governo dovrebbero tenere impegnarsi con la gente agire in modo che il popolo non arrivi a odiare loro e la religione.
Haqqani non ha fatto riferimento ad Akhundzada, ma le osservazioni sono state viste da molti che hanno commentato sui social media come dirette a lui.

In precedenza Haqqani aveva detto pubblicamente che alle donne e alle ragazze dovrebbe essere permesso di andare a scuola e all’università. Zabihullah Mujahed, il principale portavoce del governo di Kabul, ha affermato, senza nominare Haqqani, che è meglio esprimere le critiche in privato.

I talebani hanno sempre affrontato le divergenze interne senza renderle note, per questo i commenti di Haqqani sono visti come un cambio di stile che potrebbe portare a una divisione più esplicita tra la parte di loro che governa a Kabul e dovrebbe garantire servizi alla popolazione martoriata dalla fame e gli eremiti religiosi che vivono a Kandahar senza essere coinvolti nella quotidianità.

Haqqani ha una vera e propria rete, una fazione politica che ruota attorno alla sua famiglia. Su di lui pende una taglia di 10 milioni di dollari posta dagli Usa, per gli attacchi alle truppe statunitensi durante l’occupazione e i civili afghani.

Quando tornarono al potere nel 2021, i talebani dissero di volere legami migliori con il mondo senza tornare alle restrizioni sociali sulle donne o alle punizioni, come le frustate pubbliche, che imposero.

Dichiarazioni subito contraddette nei mesi successivi, con l’esclusione delle donne dalla maggior parte dei lavori, dalle scuole medie e superiori e dai parchi. Hanno anche ordinato alle donne di indossare in pubblico abiti che le coprissero dalla testa ai piedi.

Anche il vice primo ministro del governo talebano, Abdul Salam Hanafi, ha criticato indirettamente il divieto di istruzione per donne e ragazze in un discorso a Kabul questa settimana. “Se non miglioriamo la qualità e la quantità del sistema educativo e non lo aggiorniamo, non avremo mai successo”, ha affermato.

Secondo gli osservatori internazionali in questo momento l’unità è una priorità per i talebani per far fronte a quelle che vedono come le minacce degli Usa e della Nato. Ma la crisi umanitaria del Paese è tale che i Talebani “amministratori” chiedono ai Talebani “spirituali” di occuparsi di questioni più concrete.

by famaleonis

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