In Australia, ogni anno circa 1.500 persone senza fissa dimora muoiono a causa di condizioni prevenibili. Un rapporto dell’Australian Institute of Health and Welfare (AIHW) ha analizzato un decennio di dati, evidenziando un incremento del 63% dei decessi dal 2012 al 2022. In totale, 12.500 persone legate ai servizi per i senzatetto hanno perso la vita nel periodo considerato.
Una questione di povertà e mancanza di assistenza
I senzatetto in Australia hanno un tasso di mortalità 1,8 volte superiore alla popolazione generale. La loro età media al momento del decesso è di soli 46 anni, molto inferiore alla media nazionale di 83 anni. Il 24% delle persone decedute aveva dormito per strada nell’ultimo anno di vita, mentre gli altri vivevano in sistemazioni temporanee o couch surfing. Tra le principali cause di morte figurano il suicidio e l’avvelenamento accidentale, che insieme rappresentano tra un quarto e un terzo dei decessi annuali.
Kate Colvin, CEO di Homelessness Australia, ha sottolineato che queste morti sono una conseguenza diretta della povertà e della mancanza di un alloggio sicuro. La disperazione e il trauma associati alla vita in strada peggiorano la salute fisica e mentale, portando a un numero crescente di decessi evitabili.
Un problema in aumento, ma ignorato
Nonostante l’evidenza, il tema continua a ricevere poca attenzione pubblica. Lisa Wood, ricercatrice dell’Università di Notre Dame, ha definito “sbalorditivo” il numero di decessi annuali tra i senzatetto, affermando che in qualsiasi altro contesto avrebbe scatenato investimenti e mobilitazione. Tuttavia, la risposta della società rimane debole, riflettendo un grave fallimento nella gestione di una crisi umanitaria.
La povertà in Australia: un quadro critico
Secondo i dati dell’Australian Bureau of Statistics, circa 3,3 milioni di australiani vivono sotto la soglia di povertà, pari al 13,6% della popolazione. Tra questi, circa 122.000 sono senzatetto, un numero in costante aumento dal 2016. La carenza di alloggi accessibili, combinata con un sistema di welfare sopraffatto, lascia molti senza alternative.
Il fenomeno colpisce in modo sproporzionato gli aborigeni australiani, che rappresentano il 20% della popolazione senza fissa dimora nonostante costituiscano solo il 3% della popolazione totale. Questa disparità riflette le profonde radici coloniali delle disuguaglianze in Australia.
La necessità di interventi urgenti
Stephen Avery, cappellano di strada, ha descritto le difficoltà uniche affrontate dai senzatetto, inclusi i requisiti di Centrelink per accedere al Jobseeker Payment, che spesso aggiungono stress a una situazione già insostenibile. Avery ha avviato una campagna per introdurre una categoria specifica per i senzatetto nei servizi di assistenza governativa, al fine di riconoscere la loro vulnerabilità e garantire un supporto adeguato.
Le organizzazioni di supporto chiedono investimenti significativi in alloggi sociali e servizi di salute mentale. Tuttavia, la risposta governativa resta insufficiente, con solo una minima parte del bilancio destinata a contrastare la crisi.
Le morti tra i senzatetto non sono semplici statistiche: sono vite spezzate dalla mancanza di una casa e di un sistema di supporto efficace. In una nazione che si vanta di “un trattamento equo per tutti”, queste cifre rappresentano un’accusa alla società nel suo complesso. L’Australia deve affrontare con urgenza la povertà e la crisi abitativa, prima che altre vite vengano perse inutilmente.