venerdì, Giugno 2, 2023
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In Cina disoccupazione giovanile al 20%

Nella Cina ormai seconda economia mondiale, con aspirazione a diventare in breve tempo la prima, la disoccupazione tra i giovani raggiunge il 20%. Uno delle cause principali viene identificata dalle autorità di Pechino nella pandemia e nelle relative politiche di blocco attuate dal governo. Politiche rigorose, contestate spesso dai cittadini, per controllare la diffusione del virus, che hanno colpito le principali città, soprattutto Shanghai, colpnedo quindi molte attività economiche.

Ad esempio, le vendite al dettaglio in Cina sono diminuite considerevolmente dell’11,1%, il valore di contrazione più alto da marzo 2020, secondo la Bbc. Un dirigente di Huawei, Richard Yu, ha espresso la sua preoccupazione che se il blocco persistesse, l’intera “catena di fornitura tecnologica, industriale e automobilistica” verrebbe completamente chiusa. La scarsa performance dell’economia durante la pandemia ha reso più diffusa la disoccupazione.

Inoltre, a causa delle politiche del governo cinese, dal 2021 la maggior parte del tutoraggio extrascolastico è stato vietato in Cina per ridurre la pressione e scoraggiare la concorrenza tra gli studenti cinesi . Questo ha provocato la chiusura di molti istituti di tutoraggio privati ​​e di conseguenza molti insegnanti hanno perso la loro fonte di reddito.

Il governo cinese ha messo in atto alcune misure per contrastare la disoccupazione giovanile. Intanto rendendo obbligatoria per le imprese e le istituzioni statali la creazione di nuovi posti di lavoro per i giovani laureati. Le università, su indicazione del governo, stanno adesso aprendo posizioni, anche se temporanee, per i propri laureati.

Nonostante il tasso di disoccupazione fosse elevato a giugno, il mercato del lavoro cinese ha già iniziato a riprendersi lentamente da maggio. Potrebbe però essere necessario molto tempo prima che l’effetto di rilancio riduca il tasso di disoccupazione giovanile. Anche per questo al momento le autorità erogano sussidi e prestiti alle piccole imprese.

Questa crisi occupazionale è stata la diretta conseguenza delle scelte politiche rigide del governo. Tuttavia, anche se permangono i blocchi in intere aree del Paese, l’economia si sta riprendendo costantemente dalla fine del secondo trimestre del 2022. In particolare registrano un aumento le spese dei consumatori relative a un settore chiave dell’industria cinese come quello degli autoveicoli.

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