Dopo i due tragici episodi di violenza armata in Serbia, migliaia di cittadini si sono riuniti in manifestazioni pacifiche per protestare contro la diffusione delle armi e chiedere alle autorità di adottare misure più severe per contrastare la violenza nel paese.
La prima manifestazione si è tenuta a Kragujevac, città situata nella parte centrale della Serbia, in seguito a una sparatoria avvenuta in un centro commerciale il 5 maggio 2023, in cui un uomo armato ha aperto il fuoco uccidendo tre persone e ferendone altre sette.
Il sospetto autore dell’attacco, un giovane di 22 anni, è stato arrestato dalla polizia serba il giorno successivo all’incidente.
La seconda manifestazione si è invece svolta a Belgrado il 7 maggio 2023, dopo l’omicidio di una donna in un bar in circostanze ancora da chiarire.
Il caso ha suscitato grande preoccupazione e rabbia tra la popolazione serba, già scossa dall’attacco a Kragujevac.
In entrambi i casi, le proteste hanno visto la partecipazione di migliaia di cittadini di ogni età e provenienza sociale, dimostrando la crescente consapevolezza dell’opinione pubblica sulla questione della violenza e della sicurezza in Serbia.
La maggior parte dei manifestanti ha chiesto alle autorità di adottare misure più severe per contrastare la diffusione delle armi da fuoco nel paese, sottolineando l’importanza di un maggior controllo sulle armi in circolazione e di una maggiore attenzione alla sicurezza dei cittadini.
La Serbia è uno dei paesi europei con la legislazione più lassista in materia di armi da fuoco, e la questione della violenza legata all’uso di armi rappresenta da anni un problema sociale e di sicurezza pubblica nel paese.
Nonostante le richieste dei cittadini e le pressioni internazionali, tuttavia, l’adozione di una legislazione più restrittiva sulle armi da fuoco in Serbia resta ancora un obiettivo difficile da raggiungere, a causa delle forti pressioni dei gruppi di interesse legati al mercato delle armi e della cultura della violenza radicata in alcune aree del paese.
In questo contesto, la mobilitazione civile rappresenta un importante segnale di speranza e un invito alle istituzioni pubbliche a prendere sul serio la questione della violenza e della sicurezza dei cittadini. Le proteste di questi giorni hanno dimostrato che la società serba è pronta a combattere la violenza e a chiedere un maggior impegno delle autorità in materia di sicurezza pubblica.