domenica, Settembre 24, 2023
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In Uk la Brexit non teme il ridicolo. Respinto l’ingresso a un gruppo musicale: “Fanno altri lavori”

La band punk rock tedesca Trigger Cut è stata respinta alle frontiere del Regno Unito a causa delle regole post-Brexit “opache e confuse”. Secondo quanto riferito dal Guardian, il trio di Stoccarda, che avrebbe dovuto partecipare a un tour di sette date nel Regno Unito questa settimana, è stato respinto dalle guardie di frontiera britanniche a Calais giovedì scorso.

Incolpando “il pasticcio dei conservatori sulla Brexit”, i laburisti hanno affermato che queste esperienze non solo penalizzano le band emergenti, ma danneggiano i locali di musica del Regno Unito, che sono già in “disperate difficoltà”.

Ma qual è stata la ragione esatta del rifiuto? L’agente del gruppo nel Regno Unito Ian Smith, che ha aiutato la band a capire perché sono stati respinti, ha rivelato che, sebbene i loro documenti fossero in regola, gli è stato rifiutato l’ingresso dopo aver detto all’ufficiale di frontiera che avevano altri lavori in Germania.

Sì, hai capito bene: sembra che i Trigger Cut non siano musicisti professionisti a tempo pieno e abbiano un lavoro quotidiano. Evidentemente il confine britannico è stato disegnato per tenere fuori gli artisti che non vivono di sola arte e far entrare solo le rockstar.

Smith ha detto che la guardia di frontiera ha anche detto erroneamente alla band che avevano bisogno di un “certificato di sponsorizzazione” (COS) da ogni luogo in cui avrebbero dovuto suonare. Ma la verità è che non c’è chiarezza da parte del governo su ciò che gli artisti devono fornire per suonare nel Regno Unito. Le regole sono opache e confuse, e questo anche se l’inglese è la tua prima lingua.

In particolare, la clausola che impedisce ai musicisti di svolgere un lavoro retribuito non correlato al proprio lavoro principale all’estero sembra penalizzare molti artisti che devono fare altri lavori per pagare l’affitto. Adesso il governo britannico ha annunciato l’introduzione di un nuovo visto per artisti stranieri, che permetterà loro di lavorare nel Regno Unito per un massimo di 90 giorni.

Lucy Powell, la segretaria per la cultura ombra dei laburisti, ha dichiarato: “I locali di musica del Regno Unito sono in gravi difficoltà, con la crisi del costo della vita dei Tory che colpisce il pubblico e le bollette energetiche in aumento che rendono più difficile tenere le luci accese. Eppure, invece di sostenere i locali per attrarre nuovi talenti respingono i musicisti al confine”.

Trigger Cut in concerto, dalla loro pagina Facebook

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