domenica, Settembre 8, 2024
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Internet in India, ergastolo a chi “non rispetta le regole”

Il governo dell’Uttar Pradesh, stato dell’India settentrionale che con oltre 241 milioni di abitanti è lo stato più popolato del Paese, sotto la guida di Yogi Adityanath, ha recentemente approvato una nuova politica sui social media che segna un’importante stretta sul controllo dei contenuti digitali nello stato.

Questa politica, denominata “Politica sui Media Digitali dell’Uttar Pradesh del 2024”, non solo mira a regolare il flusso di informazioni su piattaforme popolari come Facebook, Instagram, YouTube e X (precedentemente Twitter), ma introduce anche incentivi economici per coloro che utilizzano la loro influenza online per promuovere i programmi governativi.

La politica è stata redatta dal dipartimento dell’informazione dello stato ed è ora stata ratificata dal gabinetto statale, segnando un ulteriore passo avanti verso una maggiore centralizzazione e controllo delle comunicazioni digitali in India.

L’approvazione di questa nuova politica deve essere vista in un contesto più ampio di crescente controllo del governo centrale e dei governi statali indiani sui media e sulle comunicazioni digitali. Sotto la leadership del Primo Ministro Narendra Modi, l’India ha assistito a una progressiva riduzione dello spazio per la libertà di espressione, in particolare su Internet.

Il governo ha introdotto una serie di leggi e regolamenti che hanno aumentato il potere dello Stato di intervenire sulle piattaforme online. Ad esempio, il 2021 ha visto l’introduzione delle nuove regole IT, che richiedono alle piattaforme social di rimuovere i contenuti considerati “dannosi” entro 36 ore dalla notifica da parte del governo, oltre a obbligare le piattaforme a tracciare l’origine dei messaggi critici.

Queste mosse hanno sollevato preoccupazioni riguardo alla libertà di stampa e all’indipendenza delle piattaforme online in India.

La politica sui media digitali dell’Uttar Pradesh del 2024 stabilisce che la pubblicazione di contenuti “anti-nazionali” sarà considerata un reato grave, punibile con una pena che può variare dai 3 anni di reclusione fino all’ergastolo.

Questa definizione vaga e ampia di “contenuti anti-nazionali” lascia ampio margine di interpretazione, dando al governo un notevole potere di repressione su qualsiasi forma di dissenso online. Inoltre, la politica include sanzioni severe per i contenuti considerati osceni o diffamatori, aprendo la strada a possibili accuse penali per chiunque critichi il governo.

Un aspetto altrettanto significativo della politica è l’introduzione di un sistema di incentivi economici per gli influencer digitali. Questi ultimi saranno suddivisi in quattro categorie in base al numero di follower o iscritti che hanno sulle loro piattaforme.

Saranno poi pagati per la creazione di contenuti che promuovono i programmi di welfare e i risultati del governo statale. Ad esempio, gli influencer su X, Facebook e Instagram potranno guadagnare fino a ₹ 5 lakh (5500 euro), ₹ 4 lakh (4400 euro) e ₹ 3 lakh (3300 euro) al mese, rispettivamente, a seconda della loro piattaforma di riferimento.

I creatori di contenuti su YouTube avranno invece limiti di pagamento diversi in base al tipo di contenuto prodotto, con un massimo di ₹ 8 lakh al mese per i video di lunga durata.

L’introduzione di un’agenzia digitale, chiamata “V-Form”, incaricata di gestire la pubblicità sui social media e di supervisionare i contenuti pubblicati, rappresenta un ulteriore strumento di controllo nelle mani del governo.

Questa agenzia avrà il compito di monitorare la visualizzazione di video, tweet, post e reel, garantendo che i contenuti siano in linea con gli interessi del governo. In pratica, ciò significa che lo spazio per le voci critiche o indipendenti si restringerà ulteriormente, mentre verranno promossi contenuti favorevoli all’agenda governativa.

La politica dell’Uttar Pradesh si inserisce perfettamente nel quadro più ampio della politica del Primo Ministro Narendra Modi, che ha cercato di consolidare il controllo dello Stato su ogni aspetto della vita pubblica, incluso il panorama digitale.

Sotto il suo governo, l’India è scesa nella classifica della libertà di stampa e viene spesso criticata per il crescente autoritarismo. Le nuove regole sui social media e le restrizioni imposte ai giornalisti e agli attivisti hanno alimentato il timore di un’ulteriore erosione delle libertà civili nel paese.

La politica sui media digitali dell’Uttar Pradesh del 2024 rappresenta un significativo passo avanti nella stretta del governo indiano sul controllo delle comunicazioni online. Se da un lato offre incentivi economici agli influencer per promuovere l’agenda governativa, dall’altro introduce sanzioni severe per chiunque osi pubblicare contenuti critici o “anti-nazionali”.

In un contesto in cui il governo Modi sta cercando di consolidare il controllo su tutti gli aspetti della società, questa politica riflette una tendenza preoccupante verso un maggiore autoritarismo e una riduzione dello spazio per il dissenso. Con il progredire di queste misure, diventa sempre più cruciale per le voci indipendenti e critiche trovare modi per resistere e mantenere viva la libertà di espressione in India.

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