martedì, Dicembre 3, 2024
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Italia al collasso: povertà e disuguaglianze senza via d’uscita

Il rapporto Caritas sulla povertà 2024, presentato oggi dipinge un quadro complesso e preoccupante della situazione sociale italiana, mettendo in risalto l’incapacità delle attuali misure di welfare di affrontare in modo efficace le dinamiche di impoverimento e marginalizzazione.

Povertà e Marginalizzazione in Italia: un Quadro di Preoccupazione Crescente

La povertà è una ferita sociale profonda in Italia, e il nuovo rapporto del 2024 traccia un quadro allarmante della situazione. Il fenomeno non è solo una condizione economica, ma spesso una trappola che, una volta scattata, rende difficile per gli individui uscirne e compromettere il loro futuro. L’Italia, insieme a Romania e Bulgaria, è tra i Paesi europei in cui la povertà si trasmette più facilmente da una generazione all’altra. Il 34% degli adulti italiani a rischio povertà proviene da famiglie già povere

Povertà Assoluta e Deprivazione Sociale: Un Fenomeno in Crescita

La povertà assoluta in Italia ha raggiunto un picco, coinvolgendo 5,7 milioni di persone, pari quasi al 10% della popolazione. Il rapporto evidenzia come questa condizione di estrema necessità non sia solo economica, ma anche multidimensionale, coinvolgendo fattori come l’accesso all’abitazione, la salute e l’istruzione.

Sono soprattutto le famiglie giovani con figli, spesso monoreddito, a soffrire le peggiori conseguenze di questo sistema. Si evidenzia inoltre un forte legame tra povertà economica e povertà educativa, in cui i bambini e i giovani delle famiglie a basso reddito vedono compromesse le loro opportunità di crescita e apprendimento, ponendo un freno alle possibilità di uscire dal ciclo della povertà.

Welfare e Misure di Sostegno: La Frattura nell’Universalismo

Con la recente riforma del welfare, l’Italia ha sostituito il Reddito di cittadinanza con l’Assegno di Inclusione (ADI) e il Supporto per la Formazione e il Lavoro (SFL), limitando l’accesso a determinate categorie, come le famiglie con minori o disabili, ed escludendo una larga parte dei nuclei unipersonali.

Questa transizione ha lasciato migliaia di persone senza sostegno, con un aumento delle richieste di aiuto alla Caritas e ad altre organizzazioni di volontariato. Per la rete Caritas, che ha sostenuto oltre 269.000 persone nel 2023, la misura frammentata rappresenta un passo indietro rispetto al precedente approccio universale. La frammentazione del welfare, infatti, rende più complessa e incerta la stabilità di molti nuclei, compromettendo ulteriormente la tenuta sociale​.

“MM37A-1405 TRA SCA POM STR S10 OP” by Marsel Minga is licensed under CC BY-NC 2.0.

Conseguenze Finanziarie e Sociali di una Strategia di Riduzione del Welfare

A livello finanziario, i risparmi derivanti dalla restrizione dei benefici sociali rischiano di trasformarsi in costi sociali e sanitari maggiori nel lungo periodo. La riduzione dell’accesso al welfare crea un aumento della povertà sanitaria, con 427.000 persone che, nel solo 2023, hanno dovuto chiedere supporto per l’acquisto di farmaci o cure.

La spesa sanitaria privata, che ha già superato i 40 miliardi di euro nel 2023, aumenta il divario tra chi può permettersi le cure e chi no, con una “sanità per censo” che diventa la norma, aggravando così la disparità di accesso a servizi essenziali​.

Emergenza Abitativa e Lavoro Povero: Un Circolo Vizioso

Il rapporto mette in evidenza la crisi abitativa, con sempre più persone che vivono in condizioni di sovraffollamento o in abitazioni inadeguate. La casa, insieme al lavoro povero e intermittente, crea un ambiente dove la marginalità sociale e la precarietà sono diventate strutturali.

Nelle regioni del Nord, un tempo al riparo da tali condizioni, il numero delle famiglie in povertà assoluta è raddoppiato in dieci anni. Questo allargamento della povertà territoriale rende evidente come non vi siano più “isole sicure” per nessuna categoria sociale o area geografica​.

Povertà Minorile e Interventi a Lungo Termine.

Il rapporto evidenzia anche una crisi senza precedenti nella povertà minorile, con circa 1,3 milioni di bambini a rischio. La povertà in età giovanile può lasciare cicatrici profonde, influenzando le prospettive educative e professionali e, in ultima analisi, le possibilità di una vita migliore. Il rapporto critica il ritardo nelle politiche strutturali di contrasto alla povertà infantile e chiede al governo di rafforzare gli investimenti a favore delle famiglie.

Una Società Segnata dalla Povertà Intergenerazionale

La persistenza della povertà generazionale è una delle caratteristiche più difficili da superare. La condizione economica sfavorevole trasmessa di generazione in generazione non solo limita le opportunità economiche, ma crea un blocco mentale e psicologico noto come “larghezza di banda cognitiva”, ovvero l’incapacità di guardare oltre i bisogni immediati. Questo problema è particolarmente marcato in alcune regioni italiane, come Toscana e Basilicata, dove le persone seguite dalla Caritas sono cresciute negli ultimi dieci anni.

“the other face of Rome!!!” by pasma is licensed under CC BY-NC 2.0.
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