La Svezia in passato è sempre stata ritenuta come una società ricca con un generoso sistema di welfare, ma in realtà il paese nordico secondo gli economisti ha ora una delle economie con le peggiori prestazioni in Europa.
I segnali di povertà stanno crescendo in mezzo al più alto livello di inflazione che il paese abbia visto in più di 30 anni, essendo salito al 12%, secondo le statistiche ufficiali pubblicate il mese scorso.
Le famiglie a basso reddito sono state duramente colpite dall’aumento delle bollette e dall’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari che sono aumentati del 40% negli ultimi due anni.
La classe media del paese, fortemente indebitata, sta lottando per far fronte al costo della vita e per far fronte alle vertiginose rate dei mutui.
Nel frattempo gli enti di beneficenza locali segnalano che il numero di senzatetto in coda per il cibo nella capitale del paese, Stoccolma, sta crescendo di giorno in giorno.
Una povertà mai vista prima, con oltre il 15% degli svedesi costretti a lottare quotidianamente per assicurarsi i pasti. Un indicatore che la povertà attraversa strati sostanziali della popolazione, secondo Annika Alexius, economista dell’Università di Stoccolma.
Molte persone sono costrette a rivolgersi a negozi alimentari di discount poiché non possono più permettersi di fare acquisti nei normali supermercati, ma secondo la Croce Rossa una famiglia monoparentale a basso reddito su otto sta lottando per nutrire i propri figli e soffre la fame.
Non sono più solo i più vulnerabili ad aver bisogno di aiuto per il costo della vita, poiché gli svedesi di tutti i ceti sociali stanno lottando, comprese le famiglie a reddito medio con bambini e anziani, secondo i media locali.
Sono molti i negozi e le associazioni solidali che vendono cibo al limite della scadenza a un prezzo molto basso nella capitale, un fenomeno fin qui inedito.
Anche le pensioni non riescono più a coprire il costo della vita. Tra le persone in fila per ricevere alimenti essenziali si trovano infatti molti anziani. Anche chi in passato apparteneva alla fascia media sta ora utilizzando e finendo i risparmi accumulati per far fronte alla nuova situazione.
La prima ondata di inflazione riguardava solo i prezzi dell’energia e alcuni generi d’importazione, ma ora l’intera economia ne risente e gli economisti parlano di una recessione in atto, segno di una enorme crisi economica e sociale della Svezia.
Le bollette dell’elettricità in costante aumento e l’aumento dei costi del cibo stanno mettendo a dura prova la Svezia, come accade nel resto del mondo, ma a questi fattori si aggiunge l’indebolimento del tasso di cambio eccessivamente fluttuante.
La maggior parte del cibo in Svezia viene importato, quindi il tasso di cambio debole della Corona svedese ha fatto salire alle stelle i prezzi. La valuta è più debole di quanto non sia mai stata nei confronti dell’euro, e un aumento dei tassi di interesse ha lasciato molte famiglie nell’impossibilità di far fronte alle ingenti rate dei mutui.
Secondo le previsioni più recenti della Commissione europea, il paese dovrebbe essere l’unico membro dell’UE ad entrare in recessione nel 2023.
Se in passato il modello di welfare socialdemocratico svedese è stato indicato come esempio di efficienza e ricchezza, adesso i dati dello Statistics Swedendel indicano che il 15% della popolazione è a rischio povertà.
Negli ultimi 30 anni, il sistema di welfare è stato costantemente ridotto, provocando un aumento significativo del divario di ricchezza tra ricchi e poveri. Negli ultimi due anni, la classifica della Svezia in termini di disuguaglianza è scesa di 10 posizioni, dal decimo al ventesimo posto, secondo l’Indice 2022 Commitment to Reducing Inequality (CRI) di Oxfam.
Oxfam ha segnalato che il divario tra ricchi e poveri continua a crescere nel paese scandinavo e che la Svezia è il paese dell’Ocse, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, “dove la disuguaglianza economica è aumentata maggiormente negli ultimi decenni”.