di Alfredo Facchini
C’è un’anziana signora, denominata Regina, che si è spenta dopo aver cinguettato per un secolo con tutti i potenti della Terra, compresi sanguinari dittatori, un’anziana signora che non ha mai levato un grido di dolore per i misfatti commessi dal suo Regno. Mai.
Ci sono poi le morti che non sono da prima serata, dai 6 colonne in prima pagina, da feuilleton come quella di Loujin, 4 anni.
È morta di sete mentre in elicottero la portavano in ospedale, prelevata da una barca con 60 persone che è stata abbandonata in mare per giorni.
La sorellina Mira di 1 anno lotta per la vita: ha bevuto troppa acqua di mare.
Le gelide statistiche pubblicate dall’Unhcr segnalano che nel 2021 sono stati registrati 3.231 morti o dispersi nel Mediterraneo e nell’Atlantico nord-occidentale, contro i 1.881 del 2020, i 1.510 del 2019 e i 2.277 del 2018.
In un anno sono raddoppiati gli affogati o assiderati fra le onde del mare. Fantasmi uccisi dall’indifferenza degli Stati che continuano ad ignorare le richieste di soccorso. Che anzi promettono blocchi navali o affondamenti per chi si danna l’anima per salvare il salvabile da morte certa.
Secondo, Alessio Farcomeni, ordinario di statistica presso la facoltà di economia di Tor Vergata, sarebbero almeno 44 mila le morti sulle rotte che portano all’Europa negli ultimi 27 anni, rispetto alle stime ufficiali che parlano di 30 mila.
La rotta della disperazione più pericolosa (in assoluto rispetto a tutte le tratte migratorie mondiali) resta il Mediterraneo centrale, la rotta che collega Libia e Tunisia all’Italia e Malta, con oltre 18 mila morti dal 2014.
Se aumentano le partenze, aumentano anche gli arresti: nel 2021 sono stati catturati 32425 rifugiati dalla cosiddetta Guardia costiera libica e riportati in Libia, la cifra più alta registrata dal 2017.
C’è una “doppia Europa” che stona, in tema di rifugiati. Lo sottolinea l’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Michelle Bachelet:«Sono incoraggiata dall’accoglienza riservata da molti governi e comunità alle persone in fuga dall’Ucraina, tuttavia – ha aggiunto – tale atteggiamento contrasta nettamente con il trattamento dei migranti provenienti da altri paesi ai confini europei e in altre parti del mondo». [Avvenire]
Loujin, 4 anni. Regina degli ultimi.
Alfredo Facchini
