Se negli occhi di chi segue le serie televisive, quando si parla del dipartimento di polizia di New York, viene in mente il serafico e saggio comandante Tom Selleck di Blue Bloods, per l’organo di controllo sulla cattiva condotta della polizia le cose stanno diversamente. Il Nypd, scrive nel suo rapporto il Civilian Complaint Review Board, deve rivedere la sua risposta alle grandi manifestazioni e addestrare meglio gli ufficiali per controllare la folla preservando il diritto di protestare.
L’inchiesta include centinaia di indagini sugli scontri tra manifestanti e polizia durante le manifestazioni del Black Lives Matter. Sebbene la maggior parte delle proteste fossero pacifiche, la polizia è intervenuta spesso aggredendo i manifestanti con spray al peperoncino e manganelli. Durante e dopo le proteste, l’organismo ha ricevuto circa 750 denunce di cattiva condotta della polizia, avviando indagini su 321 di esse. In 146 casi che coinvolgono 138 funzionari sono state riscontrate cattive condotte che hanno portato a 42 punizioni.
Il rapporto sostiene che gli agenti di polizia dovrebbero essere meglio attrezzati e addestrati per gestire grandi manifestazioni e dovrebbero stabilire una chiara catena di comando, anche perchè gli scontri sociali aumentano, tra aborto, immigrazione, questione casa e molte altri e le persone continueranno a protestare per i propri diritti e non possono trovare come risposta la brutalità della polizia.
Dal canto suo la polizia fa notare che gli agenti hanno affrontato atti di illegalità tra cui rivolte su vasta scala, caos di massa, violenza e distruzione, mentre cercavano di facilitare proteste pacifiche. Al culmine delle manifestazioni, 22 mila agenti sono stati dispiegati in un solo giorno: 400 di loro sono rimasti feriti durante le proteste e 250 ricoverati in ospedale.
Nel rapporto gli agenti sono accusati di aver tenuto i seguenti comportamenti:
1) manganelli per colpire i manifestanti in violazione delle linee guida del dipartimento di polizia;
2) uso indiscriminato di spray al peperoncino;
3) occultamento del prorio nome e del numero sullo scudo;
4) videocamere di servizio non attivate.
Il Consiglio ha chiesto al Nypd di rivedere la formazione degli agenti nel contenimento della folla e ripensare alle tattiche e agli strumenti utilizzati per mitigare i rischi alle persone, oltre a preservare il diritto alla protesta pacifica. Di documentare infine il luogo in cui vengono schierati gli agenti.
La reazione non si è fatta attendere e poche ore dopo la pubblicazione del rapporto sono iniziate le critiche, in particolare dei sindacati di polizia. Ingiusto colpevolizzare gli agenti, affermano in coro. Ma oltre alla difesa corporativa lasciano intendere di essere stati lasciati più volte senza piani precisi da parte delle autorità cittadine per difendere l’ordine pubblico.
