venerdì, Giugno 2, 2023
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La rivoluzione anti culturale. Xi Jinping da leader a imperatore, con più poteri di Mao

Con l’avvicinarsi del Congresso nazionale del Partito Comunista, si rafforzano le notizie secondo cui il presidente Xi Jinping otterrebbe il titolo di “Presidente” usato in precedenza soltanto da Mao Zedong, sei decenni fa.

Ciò significa che Xi potrebbe guidare la Cina a vita, con poteri consolidati e più estesi. Dato il governo autocratico di Xi negli ultimi nove anni, lo sviluppo del suo potere non è una buona notizia per le minoranze del Paese, la società civile e i cittadini in generale, già soggetti a una sorveglianza invasiva e mancanza di libertà di parola. Il potere indefinito può anche riportare in vita la violenza politica e il culto della personalità dell’era di Mao.

Il leader riformista della Cina Deng Xiaoping nel 1982 aveva portato riforme per porre fine al governo autoritario, che imponeva un limite di due mandati per la presidenza. Tuttavia, nel 2018 Xi aveva apportato modifiche costituzionali per poter essere il presidente della Cina a vita.

Il prossimo Congresso Nazionale, che si terrà il 16 ottobre, vedrà il 69enne Xi prendere formalmente le redini per la terza volta e diventare definitivamente incontestabile. Gli osservatori ritengono che tale passaggio annullerebbe quel concetto della politica cinese chiamato “qi shang ba xia”, ovvero che i leader di età superiore ai 68 anni devono ritirarsi.

Il partito comunista e i media in Cina stanno diffondendo a tutto spiano retorica patriottica, elencando i “gloriosi” successi di Xi e facendo appello alle persone a lottare per realizzare il suo “più grande sogno” di ringiovanimento della nazione cinese. Gli esperti di affari cinesi affermano che Xi sta cercando di raggiungere un ruolo nella politica moderna cinese di cui finora solo Mao ha goduto. Tuttavia, alcuni suggeriscono che voglia addirittura superare il potere di Mao.

La risoluzione del 2021 del Comitato Centrale del Partito Comunista ha menzionato Xi 24 volte mentre Mao è stato menzionato 18 volte. Un segnale del fatto che Xi ormai si eleva al di sopra di Mao. La risoluzione storica del 2021 di Xi chiama “era” o “shidai” i risultati sotto il suo governo mentre usa la parola “periodo” o “shiqi” quando menziona i risultati sotto Mao e Deng. In cinese, “era” è più importante del “periodo”.

Il ministro degli esteri cinese Wang Yi aveva detto che la Cina “è entrata con orgoglio in una nuova era”. Lodando Xi per la “tremenda trasformazione” della Cina e avvicinandola al sogno cinese di ringiovanimento nazionale, Wang Yi ha affermato che “le grandi epoche producono grandi idee”. Un evidente appoggio a Xi nel tentativo di autorappresentarsi come il più autorevole e migliore di tutti i leader cinesi da sempre.

Xi ha eliminato i suoi oppositori effettivi o potenziali subito dopo aver preso il potere nel 2013. Con la Cina in testa come superpotenza economica e l’umore generale in Cina che si sta esaltando sulla questione di Taiwan, Xi non vede opposizione da parte del partito e tra la popolazione. Questo rende Xi forte quanto lo fu Mao, se non di più. Gli osservatori ritengono che Xi continuerà a ignorare la società civile, gli attivisti per i diritti umani e anche le organizzazioni non governative come ha fatto negli ultimi nove anni.

Parlando delle atrocità di Xi, il giornalista di Pechino Gao Yu, aveva osato dire che lo stesso avveniva nell’era di Mao. Risultato: Gao è stato prima mandato in prigione e ora è sotto sorveglianza. Intellettuali, scrittori, giornalisti e giovani attivisti si sono ripetutamente opposti alle politiche di Xi che cercano di tenere i cinesi lontani da libri stranieri, siti web, culture e questioni relative ai diritti civili.

Anche le persone normali sono sotto la sorveglianza delle agenzie cinesi. Ci sono 370 telecamere a circuito chiuso installate ogni 1.000 persone nelle città cinesi. Vivienne Shue, professoressa emerita di studi sulla Cina contemporanea all’Università di Oxford, ha affermato che il governo Xi decide cosa i cittadini “dovrebbero sapere, sentire, pensare, dire e fare”.

Esprimendo preoccupazione per la polizia ideologica, un utente di social media di nome Wang ha affermato: “Con l’eliminazione delle informazioni sul dissenso ogni sito Web diventa un culto, in cui il governo e i leader devono essere adorati”. Secondo gli esperti, non si tratta solo del terzo mandato, ma Xi ha in programma di rimanere anche per un altro mandato dopo. Questo può renderlo ancora più dittatoriale per mantenere la sua presa sul potere.

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