In quest’ultima estate il fenomeno dell’overtourism ha sollevato crescenti preoccupazioni in diverse città europee, generando un’ondata di proteste tra le popolazioni locali. Questo termine descrive una situazione in cui il numero eccessivo di turisti in una destinazione supera la capacità della comunità locale di gestirne gli impatti, causando problemi sociali, economici e ambientali.
Sebbene il turismo rappresenti una fonte fondamentale di reddito per molte di queste città, l’afflusso massiccio di visitatori sta generando tensioni significative, che si riflettono in manifestazioni pubbliche e richieste di regolamentazione più stringente.
In città come Barcellona, Venezia, Amsterdam, Atene e Dubrovnik, i residenti hanno espresso il loro malcontento per l’aumento del costo della vita, la gentrificazione e la perdita di identità culturale, attribuendo la colpa al turismo di massa.
A Barcellona, ad esempio, gli abitanti lamentano da anni la pressione esercitata dal turismo sul mercato immobiliare, con affitti in costante crescita e una qualità della vita deteriorata. Le proteste, spesso organizzate sotto lo slogan “Barcelona no está en venta” (“Barcellona non è in vendita”), chiedono una riduzione del numero di visitatori e una maggiore protezione per i residenti.
Nonostante ciò, il turismo in città continua a prosperare, contribuendo con oltre 13 miliardi di euro all’economia locale nel 2023, quasi raggiungendo i livelli pre-pandemici.
Venezia, con i suoi famosi canali e l’inconfondibile patrimonio culturale, affronta una situazione simile. Con circa 20 milioni di turisti all’anno, la città sta lottando per mantenere il suo tessuto sociale intatto di fronte a un turismo che mette a dura prova le sue infrastrutture.
Le proteste hanno portato a misure come la tassa di ingresso per i turisti giornalieri e limitazioni sul numero di navi da crociera ammesse. Tuttavia, queste misure non sono state sufficienti a ridurre significativamente l’afflusso turistico, che nel 2023 ha generato circa 3 miliardi di euro.
Anche Amsterdam è stata al centro delle discussioni sull’overtourism, avendo adottato varie misure per ridurre l’impatto del turismo di massa. Tra queste, la chiusura di alcune aree centrali ai tour organizzati e un giro di vite sugli affitti turistici.
Nonostante queste politiche, la città ha registrato una crescita del 5% nel numero di turisti nel 2023, con un impatto economico di circa 21 miliardi di euro. Questo dimostra che, sebbene le misure siano state accolte con favore dai residenti, l’attrattiva turistica della città rimane forte, e le tensioni non si sono placate.
In Atene e Dubrovnik, città che hanno visto un recente boom turistico, i residenti stanno cominciando a protestare contro l’invasione di visitatori. Ad Atene, l’afflusso turistico è aumentato del 10% nel 2023, generando oltre 6 miliardi di euro. Tuttavia, questo ha portato a congestione urbana, rumore e un aumento del costo della vita, alimentando il malcontento tra i residenti del centro storico.
Dubrovnik, celebre per essere stata la location di serie TV come “Il Trono di Spade”, ha visto un drastico aumento del turismo, con oltre 1,5 milioni di visitatori annuali. La città ha imposto severe restrizioni sul numero di turisti che possono accedere al centro storico, ma il turismo continua a crescere, con un giro d’affari di un miliardo di euro nel 2023.
Nonostante le misure adottate, l’afflusso di turisti rimane elevato in molte di queste destinazioni, suggerendo che le proteste e le tensioni sociali potrebbero continuare a crescere se non si trovano nuove strategie per gestire il turismo in modo sostenibile.