domenica, Novembre 10, 2024
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L’influenza delle elezioni Usa sul futuro dei Balcani occidentali

Le imminenti elezioni presidenziali negli Stati Uniti del 2024, con i candidati Donald Trump e Kamala Harris in lizza per la Casa Bianca, stanno destando grande attenzione nei Balcani, in particolare in Serbia e Kosovo.

I due Paesi, da tempo coinvolti in una delicata situazione geopolitica, potrebbero vedere un netto cambiamento nelle relazioni con gli Stati Uniti a seconda di chi vincerà le elezioni. Le scelte della Casa Bianca in politica estera hanno infatti un impatto diretto sulla stabilità di questa regione multietnica e frammentata.

Donald Trump ha avuto, durante il suo mandato, un forte legame con la Serbia. Questo rapporto si è concretizzato nel coinvolgimento del suo inviato speciale, Richard Grenell, in diversi progetti che cercavano di risolvere i conflitti nella regione balcanica, come il tentativo di facilitare uno scambio territoriale tra Serbia e Kosovo nel 2020.

Questo piano prevedeva il trasferimento di alcune comunità etniche serbe del Kosovo settentrionale alla Serbia e, in cambio, l’annessione della valle di Presevo, a maggioranza albanese, al Kosovo. Sebbene l’accordo non sia mai andato a buon fine a causa dell’incriminazione dell’allora presidente del Kosovo, Hashim Thaci, al Tribunale dell’Aja, l’influenza di Grenell è rimasta forte.

Non sorprende che i rapporti tra Belgrado e la famiglia Trump siano proseguiti. Donald Trump Jr. ha recentemente incontrato imprenditori serbi a Belgrado per discutere di investimenti, e lo stesso Grenell continua ad essere un figura di rilievo in Serbia, tanto che nel 2023 è stato insignito della più alta onorificenza serba dal presidente Aleksandar Vucic per il suo “impegno a favore della Serbia”.

Se Donald Trump dovesse vincere le elezioni, si prevede una rinnovata vicinanza tra Washington e Belgrado. Il ritorno di Grenell come possibile Segretario di Stato potrebbe rafforzare ulteriormente la posizione serba nei confronti del Kosovo. Questo scenario, tuttavia, potrebbe riaccendere le tensioni etniche e territoriali che da anni affliggono i Balcani.

Già in passato, il leader serbo-bosniaco Milorad Dodik aveva minacciato che uno scambio territoriale tra Serbia e Kosovo avrebbe portato alla separazione della Republika Srpska dalla Bosnia ed Erzegovina, alimentando il rischio di nuovi conflitti nella regione.

Dall’altro lato, Kamala Harris, se eletta presidente, potrebbe adottare una linea molto diversa rispetto a Trump. Nonostante non abbia ancora preso una posizione netta, Harris è nota per il suo approccio filo-ucraino e per una politica estera generalmente più severa verso i regimi nazionalisti.

“Albania-Kosovo border area in 2020.09” by CAPTAIN RAJU is licensed under CC BY-SA 4.0.

I suoi stretti legami con l’Europa e l’allarme lanciato dal presidente ucraino Zelenskyy sui piani di destabilizzazione di Mosca nei Balcani potrebbero spingere una sua amministrazione a essere più critica nei confronti di Belgrado e dei nazionalisti serbi, storicamente vicini a Mosca.

Secondo Edward Joseph, ricercatore della Johns Hopkins University, gli Stati Uniti dovrebbero adottare una politica “più dura” verso la Serbia, criticando l’approccio “morbido” dell’amministrazione Biden nei confronti di Vucic.

Shaun Byrnes, ex diplomatico statunitense, ha sostenuto la stessa linea, chiedendo agli USA di adottare misure più rigide nei confronti della Serbia per il suo atteggiamento ostile verso il Kosovo.

I Balcani occidentali non stanno affrontando solo sfide geopolitiche, ma anche economiche. La povertà diffusa e la disoccupazione sono piaghe che affliggono la regione da decenni.

Secondo gli ultimi dati della Banca Mondiale, la Serbia ha una percentuale di popolazione che vive al di sotto della soglia di povertà del 23%, mentre in Kosovo la situazione è ancora più drammatica, con quasi il 30% della popolazione che vive in condizioni di estrema povertà. L’economia di entrambi i Paesi si basa ancora su settori tradizionali come l’agricoltura, che fatica a competere nel contesto globale.

Le tensioni politiche, la mancanza di investimenti esteri e la corruzione dilagante non fanno che peggiorare la situazione. L’incertezza sul futuro dei rapporti con gli Stati Uniti rende difficile prevedere come evolveranno le economie locali nei prossimi anni, specialmente se le sanzioni o il sostegno internazionale saranno influenzati dai risultati delle elezioni americane.

Le elezioni negli Stati Uniti hanno quindi un impatto diretto e significativo sul futuro dei Balcani occidentali. Una vittoria di Trump potrebbe rafforzare i legami tra Washington e Belgrado, ma al costo di riaccendere le tensioni etniche nella regione.

Al contrario, una vittoria di Kamala Harris potrebbe portare a un atteggiamento più rigido nei confronti della Serbia, potenzialmente ostacolando qualsiasi ulteriore avvicinamento tra Belgrado e Washington. Qualunque sia l’esito, i Balcani continueranno a essere una regione cruciale per la stabilità dell’Europa, con le elezioni americane del 2024 che potrebbero giocare un ruolo decisivo nel loro destino.

“Serbia-Kosovo, border on E80 road” by Krzysztof Dudzik (User:ToSter) is licensed under CC BY-SA 3.0.
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