domenica, Settembre 8, 2024
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L’odio per la diversità che accomuna estrema destra e islamismo radicale

Negli ultimi anni, sia in Europa che nel resto del mondo, è emerso un fenomeno preoccupante: l’odio per la diversità sociale condiviso sia dagli estremisti islamici che dai radicali di destra.

Questi due gruppi, apparentemente distanti per ideologie e motivazioni, convergono nel loro rifiuto della pluralità culturale e della convivenza pacifica tra diverse etnie, religioni e orientamenti sociali.

Gli estremisti islamici, come quelli affiliati allo Stato Islamico (ISIS), rappresentano una delle minacce più gravi alla diversità sociale. Il loro obiettivo principale è la creazione di uno Stato teocratico omogeneo, dove non c’è spazio per le differenze religiose, culturali o etniche.

Questo si traduce in una brutale repressione delle minoranze, come dimostrato dai numerosi attentati contro comunità cristiane, yazidi e altre minoranze religiose nei territori occupati dall’ISIS. Secondo un rapporto dell’UNHCR, tra il 2014 e il 2017, oltre 250.000 persone appartenenti a minoranze religiose sono state costrette a fuggire dalle loro case a causa delle persecuzioni dell’ISIS.

Negli ultimi anni, l’estremismo di destra ha registrato una preoccupante crescita in Europa e negli Stati Uniti. Secondo il rapporto del Global Terrorism Index 2023, gli attacchi terroristici attribuiti a gruppi di estrema destra sono aumentati del 320% negli ultimi cinque anni in Occidente. In particolare, Paesi come la Germania, la Francia e il Regno Unito hanno visto un incremento significativo di attacchi motivati da odio razziale e xenofobia.

In Germania, l’ufficio federale per la protezione della Costituzione (BfV) ha riportato che, nel 2022, sono stati registrati oltre 23.000 crimini di matrice estremista, di cui circa 12.700 sono stati classificati come attacchi di estrema destra. Questi dati sono in crescita rispetto agli anni precedenti e dimostrano come il radicalismo di destra rappresenti una minaccia in espansione.

Dall’altra parte, i radicali di destra in Europa e negli Stati Uniti promuovono un nazionalismo etnico che rifiuta l’inclusione di immigrati, rifugiati e minoranze. Movimenti come Pegida in Germania o i gruppi suprematisti bianchi negli Stati Uniti sostengono politiche di esclusione e discriminazione, spesso sfociate in atti di violenza.

L’attentato di Christchurch del 2019 in Nuova Zelanda, dove un suprematista bianco ha ucciso 51 persone in due moschee, è un tragico esempio di come l’estremismo di destra possa manifestarsi in atti di terrore contro la diversità religiosa e culturale.

D’altra parte, l’estremismo islamico continua a rappresentare una significativa minaccia globale. Secondo un rapporto dell’Institute for Economics and Peace (IEP) del 2023, i gruppi jihadisti sono responsabili del 57% degli attacchi terroristici globali, con un impatto particolarmente devastante in Africa e nel Medio Oriente.

Ad esempio, Boko Haram, al-Shabaab e lo Stato Islamico hanno causato migliaia di vittime civili, contribuendo all’instabilità e all’esodo di milioni di persone dalle loro terre natie.

“Boko Haram” by theglobalpanorama is licensed under CC BY-SA 2.0.

Un altro aspetto preoccupante è l’uso sempre più sofisticato di internet e dei social media da parte di entrambi i gruppi per reclutare nuovi membri e diffondere propaganda. Secondo uno studio condotto dall’Università di Oxford nel 2022, le piattaforme social sono state strumentali nel diffondere contenuti estremisti, con un aumento del 60% nel numero di video e post radicali tra il 2020 e il 2022.

La ricerca evidenzia come sia gli estremisti islamici che i radicali di destra utilizzino tecniche simili per radicalizzare individui vulnerabili, sfruttando narrative di vittimizzazione e promesse di appartenenza a una comunità.

Nonostante le loro differenze, gli estremisti islamici e i radicali di destra condividono strategie simili. Entrambi utilizzano la violenza per creare divisioni all’interno della società, alimentando paure e pregiudizi.

Questa tattica è chiaramente visibile nell’uso della propaganda online, dove entrambi i gruppi sfruttano le piattaforme social per reclutare nuovi membri e diffondere il loro odio.

Secondo l’Europol, il numero di contenuti di propaganda terroristica online è aumentato del 45% tra il 2020 e il 2023, con una crescita significativa sia da parte di gruppi jihadisti che di estrema destra.

Ci sono anche episodi documentati di collaborazione o convergenza ideologica tra gruppi di estrema destra e jihadisti, basati su un comune nemico o su un’ideologia anti-occidentale. Ad esempio, in alcuni casi, estremisti di destra europei hanno mostrato simpatia per la lotta anti-israeliana di gruppi islamisti, vedendo in essa un’opportunità per destabilizzare ulteriormente la società e diffondere il loro odio anti-semita.

Un esempio di come questi estremismi si manifestino è l’attacco alla sinagoga di Halle in Germania, avvenuto nel 2019, dove un estremista di destra ha ucciso due persone durante Yom Kippur. Questo episodio evidenzia come l’odio per la diversità religiosa sia una costante sia nei gruppi islamici estremisti che in quelli di estrema destra.

Di fronte a questa doppia minaccia, le società europee devono rafforzare la propria resilienza sociale. La diversità, invece di essere vista come un problema, deve essere riconosciuta come una risorsa fondamentale. L’integrazione culturale, l’educazione alla tolleranza e la promozione di politiche inclusive sono strumenti essenziali per contrastare l’odio e la divisione promossi dagli estremisti.

In questo contesto, è cruciale il ruolo delle istituzioni democratiche e della società civile nel prevenire la radicalizzazione e nel promuovere una cultura del rispetto reciproco.

Questi dati e episodi rafforzano l’idea che la lotta contro l’odio e l’intolleranza deve essere globale e coordinata. Gli estremisti, siano essi di matrice islamica o di destra, mirano a distruggere la diversità e l’inclusione, due pilastri fondamentali delle società moderne.

Solo attraverso una risposta unitaria e il rafforzamento della resilienza sociale possiamo sperare di neutralizzare queste minacce e promuovere una convivenza pacifica e rispettosa delle differenze.

“Boko Haram” by theglobalpanorama is licensed under CC BY-SA 2.0.
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