A Roma, si riscontra una situazione in cui la popolazione è costretta a risparmiare sul cibo per far fronte alle spese delle bollette, e molte persone hanno difficoltà nell’accedere a una dieta adeguata. Questa problematica si concentra in una specifica area della città, distante dal Centro, come era prevedibile. Secondo l’Osservatorio Insicurezza e Povertà Alimentare, migliaia di romani non riescono a procurarsi cibo fresco e sano.
Lo studio, promosso dal Cursa (consorzio universitario per la ricerca socioeconomica e per l’ambiente) insieme alla Città Metropolitana di Roma Capitale, è stato presentato il 19 maggio a Roma. Tra i dati evidenziati, spicca il fatto che in tre municipi della città le famiglie hanno difficoltà nell’accedere a cibo di qualità a prezzi convenienti, il che comporta una diminuzione del livello di salute.
Le zone critiche individuate dall’Osservatorio si trovano nei municipi V, VI e VII, che corrispondono al quadrante est della città. Si tratta di quartieri come Torpignattara, Tor Bella Monaca e Centocelle. Il divario rispetto ad altre zone, come i municipi I, VIII, XII e XV, dove l’accesso a cibo di qualità è definito “alto”, è impressionante. Queste ultime includono il centro storico, l’Appia Antica, Ostiense-Garbatella, Monteverde e Gianicolense.
Al contrario, l’accessibilità al cibo di qualità è considerata “molto alta” nei quartieri Parioli e Flaminio, dove il reddito medio delle famiglie è più elevato rispetto alla media di Roma, con un guadagno che supera del 21% l’importo necessario per mantenere una dieta sana. Nelle zone critiche invece il dato è l’opposto: per permettersi una spesa di qualità a Roma est, si dovrebbe guadagnare il 115% in più rispetto al normale.
L’Osservatorio, insieme alle associazioni del Terzo Settore, ha elaborato un documento con raccomandazioni per i politici. Dieci proposte per migliorare l’accesso al cibo e il funzionamento del sistema di assistenza alimentare nel territorio di Roma e della Città Metropolitana. La proposta prioritaria è l’inclusione del Diritto al Cibo nello Statuto del Comune di Roma e della Città Metropolitana. Per passare da carità e assistenzialismo a un diritto riconosciuto per un’adeguata alimentazione, sana e sostenibile.
C’è poi la questione dei minori e il loro diritto a una sana alimentazione. La proposta formulata è di offrire anche durante i periodi in cui la frequenza scolastica un servizio simile alla mensa scolastica per i bambini provenienti da famiglie svantaggiate. Andrebbero promosse filiere accessibili con finanziamenti pubblici e privati, insieme all’educazione alimentare e al consumo responsabile. Si parla di lotta alle disuguaglianze territoriali per garantire la presenza di negozi e mercati di qualità in ogni area e miglioramento dei sistemi di tracciabilità e della logistica. Resta poi sul tavolo il tema di un’innovazione dei bandi per l’acquisto di prodotti alimentari corrispondenti a una corretta alimentazione. Vedremo in seguito se resteranno parole o le proposte diverranno azione politica.