Un recente studio ha rivelato che quasi tre quarti degli adulti negli Stati Uniti sono attualmente sovrappeso o obesi, una situazione che sta creando enormi costi per il sistema sanitario e che peggiora la qualità della vita.
Dal 1990, quando solo la metà degli adulti era in sovrappeso o obesa, i numeri sono aumentati drammaticamente, con una crescita particolarmente preoccupante nelle fasce più giovani.
Essere sovrappeso o obesi espone a rischi di salute come diabete, ipertensione e malattie cardiache, riducendo l’aspettativa di vita.
Gli esperti sottolineano che il fenomeno non riguarda solo gli adulti: più di un terzo dei bambini americani è ora in sovrappeso o obeso, e questo può condizionare la loro salute anche in età adulta.
Le autorità sanitarie avvertono che senza interventi mirati e tempestivi, i tassi di obesità continueranno a salire, fino a colpire oltre 260 milioni di persone entro il 2050.
Il dottor Marie Ng, coautrice dello studio, ha definito la situazione come una “vera e propria epidemia”, richiedendo un cambio di rotta nelle politiche sanitarie per arginare il problema. Nonostante le politiche esistenti, infatti, sembra che l’approccio attuale non sia sufficiente per ridurre il fenomeno.
Anche altri esperti, come la dottoressa Sarah Armstrong della Duke University, sostengono che affrontare l’obesità richieda investimenti maggiori e un’attenzione diversa.
Non è sufficiente il classico consiglio di mangiare meno e fare più attività fisica: la questione è più complessa e coinvolge genetica, fisiologia e ambiente, oltre a fattori come la disponibilità di cibo sano, il reddito e il livello di istruzione.
L’ampia disponibilità di cibi ultra-processati, difficoltà nell’accesso a frutta e verdura, e l’aumento del tempo passato online contribuiscono a questa “epidemia”.
Inoltre, problematiche sociali come l’insicurezza alimentare e le disuguaglianze economiche peggiorano la situazione, colpendo soprattutto le comunità nere, ispaniche, indigene e a basso reddito, dove i tassi di obesità sono più alti.
La situazione è preoccupante anche per le nuove generazioni: quasi la metà dei giovani tra i 15 e i 24 anni è ora sovrappeso o obesa.
I giovani obesi sono più a rischio di sviluppare malattie come ipertensione e diabete di tipo 2, condizioni che prima erano limitate agli adulti. Inoltre, la salute delle giovani donne è particolarmente a rischio, influenzando anche la salute dei loro eventuali figli.
A livello individuale, i trattamenti per l’obesità possono includere cambiamenti nello stile di vita, farmaci o interventi chirurgici, ma l’accesso è spesso limitato a causa dei costi elevati e della mancanza di copertura assicurativa.
I nuovi farmaci come Wegovy e Zepbound mostrano risultati promettenti, ma restano inaccessibili per molti a causa dei prezzi elevati.
Gli studiosi suggeriscono cambiamenti politici e strutturali per contrastare il problema, come tasse sulle bevande zuccherate, sussidi per cibi sani e regolamentazioni più severe sugli alimenti non salutari.
Tuttavia, se i tassi di obesità continuano a crescere al ritmo attuale, presto si raggiungerà un punto di saturazione, con poche possibilità di ulteriore crescita: quasi l’80% della popolazione adulta americana sarà sovrappeso o obesa.