“È capitato a tutti, almeno una volta, di arrabbiarsi a causa del Wi-Fi di casa o perché la connessione non arrivava in determinate stanze o perché era più lento del normale”. Così esordisce un quotidiano online, a cui non vogliamo fare pubblicità, anche perchè lo scopo non è mettere in ridicolo l’articolo, che parla di un problema serio, ma evidenziare come possano mutare di significato i contesti in cui una frase viene pronuniata o scritta. E siccome noi ci occupiamo di povertà, iniziamo a puntare il telescopio verso una di queste frasi: “in determinate stanze”. Esiste una legge del 1975 (DM 5 luglio 1975) che stabilisce che se una casa è abitata da 4 persone, ognuna di esse deve avere a disposizione almeno 14 metri quadrati di spazio, quindi 56 metri quadri. Se poi la famiglia si allarga e si aggiunge una persona, quindi si diventa in 5, i metri quadrati che deve avere a disposizione ogni persona restano 14 metri quadrati per i primi 4 e altri 10 metri quadrati per le persone oltre le prime 4. Una famiglia composta da 5 persone, quindi, deve vivere in una casa grande minimo 66 metri quadrati. Al netto di bagno e cucina naturalmente. In questi casi l’onda del Wifi incontra almeno due pareti se posizionata in una sorta d’ingresso. Perdendo così molta potenza. Pensate quindi alla fortuna di quei nostri amici che abitano sotto al porticato di San Pietro in zona Prati a Roma che hanno quindi a disposizione un segnale di prim’ordine senza incontrare ostacolo alcuno.
Lasciate stare quei film neorealisti che tanto hanno fatto male al nostro Paese mostrando gente che viveva in sei in due stanze, o quelle brutte immagini d’immigrati interni che prendevano il posto dei loro parenti nelle baracche che questi lasciavano per andare ad abitare in sei in due stanze. La povertà è un problema del passato, non esiste, infatti se ci fate caso non esistono riviste che si occupano della moda dei poveri, anche perchè questi sono pigri e conservatori. Meno pareti e più Wifi per tutti, questa è la foto dell’Italia nel 2022. A proposito, la Doxa ha intervistato oltre 1200 dipendenti di aziende italiane di grandi dimensioni operanti in diversi settori, scoprendo che solo 1 utente su 4, il 25%, si dichiara pienamente soddisfatto delle performance del Wi-Fi. Appunto quelli con la casa di più stanze, che non sanno di essere sfortunati.
Il Wi-fi è quindi un concetto esistenziale dentro di noi più che fuori di noi. Si chiede e si risponde l’articolo: “Ma qual è la causa e come si può evitare questa inutile perdita di tempo? La prima colpa si può dare ai muri troppo spessi di casa, spesso in cemento, che rendono difficile la propagazione della connessione”. Basta quindi, non lamentatevi più con i vostri vicini perchè sentite in viva voce le loro performance sessuali, comprensive di nomignoli sdolcinati poco in linea con i suoni selvaggi emessi, dando la colpa ad architetti incapaci e ditte costruttrici ingorde e fraudolente: le pareti sottili sono frutto di anni di ricerche nei laboratori del Cern di Ginevra per consentirvi di ottenere un segnale Wi-Fi pulito! Siete dei privilegiati. Le catacombe avevano dei vantaggi ma anche tante scomodità per le riunioni dei primi cristiani perseguitati dai romani, che non potevano in effetti comunicare via Wi-Fi.
L’articolo però va fino in fondo: “Ma le cause possono essere anche a specchi, televisori, frigoriferi o forni a microonde”. A parte la frase monca, manca forse un “dovute”, questi oggetti si trovano nelle case di tutti, ed ecco però che arriviamo al punto nvralgico: “Un altro ostacolo per il vostro WiFi può essere l’acqua che è uno schermo naturale che blocca le onde radio, quindi mai posizionare il vostro dispositivo, ad esempio, vicino a un acquario”. Capito amici? Non mettete il Wi-Fi vicino all’aquario, sia perchè se avessero ragione i nemici del 5G al posto del vostro pescetto simpatico vi ritrovereste una bella frittura di paranza nell’acquario sia perchè questo richiede una casa che in tutta sincerità non potete permettervi, ve l’ha già spiegato la vostra banca, ed è meglio un bel Wi-Fi funzionante in una casa piccola che un segnale che ti lascia sconnesso tra il giardino e il bordo piscina.
Onda su onda, il mare mi porterà, alla deriva, in balia di una sorte bizzarra e cattiva …