domenica, Settembre 24, 2023
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Povertà e antidepressivi: la Spagna è il quarto paese dell’UE per rischio indigenza

Il 27% della popolazione spagnola si trova in una situazione di fragilità economica o sociale, mentre un terzo dei bambini sotto i 16 anni vive in condizioni di povertà nel paese. Questi sono i risultati più inquietanti emersi dal Primo Rapporto sull’Ecosociale sulla Qualità della Vita in Spagna, redatto dalla fondazione indipendente Fuhem Education + Ecosocial, che si impegna per la giustizia sociale, la democrazia e la sostenibilità ambientale attraverso l’educazione e l’impegno sulle questioni ecosociali.

In un mondo in cui “l’esibizione di lusso convive con l’urgenza dei bisogni più pressanti, non possiamo considerare accettabile il modello di vita imperiale che nega alla maggioranza un presente e all’umanità il suo futuro”.

Pertanto, è necessario interrogarsi e chiedersi: cosa intendiamo per benessere, qualità della vita o buona vita nel contesto della crisi ecosociale in cui ci troviamo?

Storicamente, il PIL è stato utilizzato come misura della qualità della vita. Tuttavia, esso fornisce solo un’indicazione approssimativa della dimensione economica in termini monetari e non è stato progettato per valutare il benessere o il progresso di una società.

Di conseguenza, si focalizzano su indicatori fondamentali come il cibo, l’alloggio e la mobilità, che rappresentano circa la metà delle spese dei cittadini spagnoli.

Le spese alimentari sono aumentate a causa dell’aumento dei prezzi, ma ciò non si traduce necessariamente in un aumento della quantità acquistata.

Le abitudini alimentari generali (organizzazione dei pasti, dieta, ecc.) sono rimaste stabili, sebbene si stia osservando una certa standardizzazione dei modelli di consumo, come ad esempio un aumento degli acquisti presso i grandi magazzini. Questo è particolarmente rilevante per le famiglie più povere, che possono permettersi una dieta meno varia e di qualità inferiore, anche per quanto riguarda gli alimenti di base.

L’OCSE indica la Spagna come uno dei paesi europei in cui l’obesità è aumentata di più negli ultimi anni (circa il 7% tra il 2010 e il 2020), soprattutto tra coloro che hanno subito un notevole deterioramento delle loro condizioni di vita e dei loro diritti sociali.

In questo senso, le donne spagnole con un basso livello di istruzione e meno risorse hanno una probabilità 3,5 volte maggiore di essere in sovrappeso rispetto alle donne con un alto livello di istruzione. Le persone disoccupate o che lavorano da casa sono quelle con il tasso di obesità più alto.

La disconnessione con il futuro e la crescente evoluzione dei tassi di suicidio negli ultimi sei decenni costituiscono un allarme sociale di proporzioni preoccupanti. La società spagnola si trova di fronte a sfide complesse e urgenti per affrontare questi problemi e promuovere una maggiore qualità della vita.

È necessario porre l’accento sull’importanza di un cambiamento di paradigma, in cui il benessere individuale e collettivo siano prioritari rispetto alla mera crescita economica. Misurare la qualità della vita basandosi esclusivamente sul PIL non è più sufficiente. È fondamentale adottare un approccio olistico che includa indicatori sociali, ambientali e di benessere per valutare il progresso di una società.

La questione del cibo riveste un ruolo cruciale nella qualità della vita delle persone. Nonostante l’aumento dei prezzi alimentari, è importante garantire l’accesso a una dieta varia e di qualità per tutti, specialmente per le famiglie più vulnerabili. L’obesità rappresenta un’epidemia crescente, particolarmente tra coloro che vivono in condizioni di povertà e marginalità sociale.

La mobilità e i trasporti sono un’altra area chiave da considerare. Mentre camminare e usare la bicicletta sono pratiche sostenibili e salutari, l’uso eccessivo dell’automobile privata ha gravi conseguenze sull’ambiente e sulla qualità dell’aria nelle città. È necessario promuovere un sistema di trasporti pubblici efficiente e accessibile, riducendo l’uso dell’auto e investendo in alternative sostenibili.

Il settore dell’alloggio rappresenta un fattore determinante per spiegare l’esclusione sociale. La crisi abitativa colpisce milioni di persone in Spagna, con una domanda crescente di alloggi a prezzi accessibili. È essenziale aumentare gli investimenti pubblici per garantire l’accesso a un alloggio adeguato e ridurre il sovraffollamento abitativo.

Il mercato del lavoro è un altro aspetto cruciale per la qualità della vita delle persone. La precarietà occupazionale, le disuguaglianze salariali e la mancanza di diritti lavorativi rappresentano una sfida significativa. È fondamentale promuovere un mercato del lavoro equo e sostenibile, in cui tutti abbiano la possibilità di ottenere un reddito dignitoso e stabile.

La disuguaglianza economica rappresenta un grave ostacolo per una società equa e inclusiva. La concentrazione del reddito e della ricchezza nelle mani di pochi è una tendenza preoccupante. È necessario adottare politiche e misure che favoriscano una redistribuzione più equa delle risorse e riducano le disuguaglianze sociali ed economiche.

Infine, la salute mentale è un elemento centrale nella valutazione della qualità della vita. La pressione sociale, lo stress e la mancanza di sostegno possono portare a problemi di salute mentale diffusi.

Per affrontare queste sfide e migliorare la qualità della vita, è necessaria una collaborazione tra il governo, le istituzioni, la società civile e i cittadini stessi. È importante promuovere un dialogo aperto e inclusivo per identificare le priorità e le soluzioni più adatte alle esigenze della popolazione.

In conclusione, migliorare la qualità della vita nella società spagnola richiede un cambio di paradigma che ponga il benessere individuale e collettivo al centro. Ciò implica affrontare le sfide legate all’alimentazione, alla mobilità, all’alloggio, al mercato del lavoro, alle disuguaglianze economiche e alla salute mentale. Solo attraverso un impegno collettivo e un approccio olistico sarà possibile creare una società più equa, sostenibile e felice.

by Jorge Franganillo
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