venerdì, Marzo 24, 2023
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Quest’anno 4,3 milioni di ragazze a rischio mutilazioni genitali

Quest’anno 4,3 milioni di ragazze sono a rischio di mutilazioni genitali femminili, secondo le ultime stime dell’Unfpa (Fondo Onu per la popolazione). L’occasione era data dalla Giornata internazionale di tolleranza zero alle mutilazioni genitali femminili (Mgf) che si è tenuta ieri, lunedì.

Questo dato, affermano in una dichiarazione congiunta Natalia Kanem, direttore esecutivo dell’Unfpa, e Catherine Russell, direttore generale dell’Unicef, “si prevede raggiungerà i 4,6 milioni entro il 2030, in quanto conflitti, cambiamento climatico, crescente povertà e disuguaglianze continuano a ostacolare gli sforzi per trasformare le norme sociali e di genere che sono alla base di questa pratica dannosa e interrompono i programmi che aiutano a proteggere le ragazze”.

Le Mgf violano i diritti di donne e ragazze e limitano le loro opportunità per salute, istruzione e reddito in futuro. Radicate nella disuguaglianza di genere e negli squilibri di potere, sono un atto di violenza di genere che danneggia il corpo delle ragazze, offusca il loro futuro e mette in pericolo la loro vita.

“Mancano solo 8 anni al raggiungimento dell’obiettivo globale di eliminare le Mgf – prosegue la dichiarazione – e un’azione ben finanziata da parte di un gruppo eterogeneo di soggetti interessati può porre fine a questa pratica dannosa”.

Fondamentale “cambiare le norme sociali e di genere” che le incoraggiano; in questo senso “uomini e ragazzi sono alleati preziosi in questo sforzo”. Il Programma congiunto globale Unfpa-Unicef per l’eliminazione delle Mgf ha sostenuto negli ultimi cinque anni oltre 3.000 iniziative in cui uomini e ragazzi si impegnano attivamente per porre fine a questa pratica. In Etiopia, per esempio, uno dei paesi con il più alto tasso di Mgf nel mondo – l’opposizione maschile alla pratica è all’87% secondo una recente analisi dell’Unicef.

Di qui le richieste di Unicef e Unfpa alla comunità globale. Anzitutto collaborare e coinvolgere uomini e ragazzi per modificare le relazioni di potere ineguali e sfidare gli atteggiamenti e i comportamenti causati dalla disuguaglianza di genere che portano alle Mgf; quindi integrare gli approcci trasformativi di genere e il cambiamento delle norme sociali nei programmi contro le Mgf. E ancora: investire in politiche e legislazioni nazionali che tutelino i diritti delle bambine e delle donne, compreso lo sviluppo di piani d’azione nazionali per porre fine a queste mutilazioni.

Per “porre fine alle Mgf – concludono le due agenzie Onu – dobbiamo lavorare insieme a tutte le parti interessate – compresi uomini e ragazzi – per proteggere i milioni di ragazze e donne a rischio e consegnare questa pratica alla storia”.

by Amnon s (Amnon Shavit).

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