Ieri, mercoledì, le forze militari israeliane hanno condotto un raid diurno nella Cisgiordania occupata, durante il quale sono stati uccisi almeno 11 palestinesi e più di 100 sono rimasti feriti. Funzionari palestinesi hanno definito l’operazione un “massacro”, mentre le autorità israeliane hanno affermato che l’obiettivo era di neutralizzare tre sospetti militanti palestinesi che stavano pianificando attacchi imminenti.
Secondo quanto riscontrabile sull’elenco dei morti rilasciato dal Ministero della Salute palestinese, tutti e tre i sospetti militanti sono stati uccisi. L’IDF ha dichiarato che uno è stato colpito durante la fuga e gli altri due sono stati uccisi in uno scontro a fuoco con i militari. Le autorità israeliane hanno sostenuto che i sospetti avevano lanciato pietre, bombe molotov e “ordigni esplosivi” contro le forze israeliane.
Il raid diurno, avvenuto intorno alle 10 del mattino nella città di Nablus, è stato descritto come inaspettato dalla popolazione locale. Secondo Ahmad Jibril, direttore della Mezzaluna Rossa, c’era un gran numero di persone che facevano la spesa nel mercato all’aperto della città vecchia. Jibril ha dichiarato che c’erano cecchini israeliani sui tetti che sparavano proiettili veri, causando numerose vittime tra la popolazione civile.
Jibril ha inoltre affermato che c’era un drone che lanciava gas lacrimogeni “a caso” e che altri droni stavano sparando proiettili veri, ma l’IDF ha negato l’accusa, sostenendo che Israele non utilizza droni che sparano proiettili veri in Cisgiordania.
Jibril ha anche affermato che alcune forze speciali israeliane erano travestite da persone del posto, ma il portavoce dell’IDF, il maggiore Nir Dinar, si è rifiutato di commentare se ci fossero agenti israeliani sotto copertura.
Jibril ha infine denunciato che alle loro “squadre è stato impedito di raggiungere i feriti”, tra cui un bambino di quattro anni con problemi cardiaci reso incosciente dai gas lacrimogeni.
Sempre ieri dalla striscia di Gaza sono stati lanciati verso Israele sei razzi, cinque dei quali intercettati dall’aeronautica israeliana. Il sesto si è abbattuto invece in un’area non abitata. Immediata la reazione con una serie di raid aerei e attacchi che hanno colpito la striscia di Gaza, rivendicati dall’IDF.
