Springfield, Missouri, Usa, 170 mila abitanti, ha ridotto il suo tasso di povertà di 5,8 punti percentuali negli ultimi sette anni. La cittadina ancora nel 2015 stimava nel 27,5% il numero dei suoi abitanti in povertà, con una tendenza all’aumento.
Dopo quell’anno a Springfield è cominciata l’esperienza di una specifica Commissione per l’impatto sulla povertà che ha coinvolto l’intera comunità, seguita nel 2020 dall’istituzione di una Commissione per l’equità e la prosperità cittadina che comprende esponenti di tutti i ceti sociali.
E la comunità, una volta in grado di formulare proposte in rapporto con le istituzioni, ha offerto il suo sforzo per mettere intorno a un tavolo il settore privato con quello pubblico e sociale, iniziando a studiare la composizione sociale della città.
Springfield è dotata di quasi 100 parchi e 230 km di piste ciclabili all’aperto. La sua economia è basata sull’indotto dell’assistenza sanitaria e dei numerosi college e università presenti, produzione e vendita al dettaglio di merci, e, soprattutto, il turismo. Con 6 mila camere d’albergo e 60 strutture ricettive ospita tre milioni di visitatori l’anno.
La Commissione ha compreso subito che per affrontare l’emergenza economica doveva disaggregare i dati generali per guardare dove nello specifico la povertà era più presente. Scoprendo, per esempio che a patire maggiormente la crisi erano le persone disabili e la popolazioni birazziale, dove con questo termine s’intende chi ha genitori o antenati con background razziali diversi.

Un altra scoperta della Commissione è stata che le persone in povertà maggiormente in grado di migliorare la propria situazione erano lavoratori tra i 25 e i 64 anni, in maggior parte senza laurea ma con un’istruzione da college, puntando quindi sull’istruzione come leva contro la povertà.
Per l’anno 2030, la commissione ha fissato nuovi obiettivi in linea con l’intenzione dello stato del Missouri di aumentare l’istruzione oltre la scuola superiore al 60% degli adulti e aumentare la partecipazione alla forza lavoro al 70%.
Il sindaco Ken McClure, che si è presentato da indipendente contro un altro candidato indipendente, quindi nè democratico nè repubblicano, ha tenuto a spiegare che la Commissione cittadina sull’equità e l’uguaglianza si è formata dopo l’omicidio di George Floyd da parte di un agente di polizia di Minneapolis due anni fa.
L’apertura di McClure a tracciare nuove strade si è unita alla spinta di Prosper Springfield, un gruppo locale nato da un rapporto stilato sulla povertà proprio nel 2015 dalla Impacting Poverty Commission.
A guidarlo è Francine Pratt, che in accordo con il sindaco ha indirizzato i lavori della Commissione su un principio fondamentale: la riduzione della povertà è collegata all’abbattimento delle diseguaglianze. Un principio non molto diffuso negli Usa.
Dopo anni di sforzi e di lavoro dell’intera comunità l’attuale tasso di povertà a Springfield è del 21,7%, esattamente 6 punti percentuali in meno del punto più alto nel 2015. E’ un piccolo caso di eccellenza amministrativa, ma anche la dimostrazione che gli strumenti di contrasto alla povertà richiedono innanzitutto una volontà politica di essere applicati.
