Un’inchiesta rivelata dal Mail Online britannico, ha portato alla scoperta che alcuni soldati britannici in addestramento in Kenya avrebbero preso parte a discutibili cerimonie di iniziazione.
Durante questi riti, le reclute più giovani erano costrette a intrattenere rapporti sessuali non protetti con prostitute locali, con la sorte a decidere l’uso o meno del preservativo tramite il lancio di una monetina.
Queste pratiche hanno suscitato profonda preoccupazione tra i vertici della difesa, specialmente considerando l’elevata prevalenza dell’HIV/AIDS in Kenya, dove ilvirus affligge circa il 5% della popolazione.
Il Regno Unito schiera annualmente circa 10 mila soldati in Kenya per sessioni di addestramento che includono esercitazioni di tiro dal vivo, che possono durare fino a otto settimane.
Alla fine di queste missioni, i militari sono stati interrogati riguardo alle loro interazioni con le prostitute che si radunano nei pressi della base, secondo uno studio pubblicato sul British Medical Journal Military Health.
Un report dei Servizi Medici della Difesa ha evidenziato che, nonostante la distribuzione di guide sulla salute sessuale all’arrivo, vi è stato un incremento di soldati che hanno richiesto assistenza per malattie sessualmente trasmissibili rispetto ai loro colleghi stazionati nel Regno Unito.
Queste pratiche non solo mettono a rischio la salute dei soldati, ma pongono anche una minaccia reputazionale a livello globale per l’esercito britannico.
L’ex ufficiale dell’intelligence dell’esercito, Philip Ingram, ha espresso il suo sgomento per questi incidenti, sottolineando un fallimento nella leadership militare e una cultura problematica all’interno dell’esercito.
Il rapporto ha anche sollevato preoccupazioni sull’aumento dell’utilizzo di prostitute nei pressi della base britannica di Nanyuki, in Kenya, con alcuni servizi offerti persino all’interno di negozi di barbieri locali.
Un portavoce del Ministero della Difesa ha dichiarato che qualsiasi attività sessuale che implichi abuso di potere, inclusa l’acquisto di sesso, sia nel Regno Unito che all’estero, è vietata, ribadendo l’impegno del ministero a prevenire qualsiasi forma di sfruttamento sessuale.