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Texas-Biden: battaglia legale sul filo spinato anti migranti al confine

La tensione tra il Texas e l’amministrazione Biden sull’immigrazione ha raggiunto un nuovo punto di svolta. Mercoledì, una corte d’appello federale ha emesso una sentenza che limita l’autorità del governo federale di rimuovere il filo spinato eretto dal Texas lungo il confine meridionale per impedire l’ingresso di migranti. Allo stesso tempo, la corte ha stabilito che lo Stato deve garantire l’accesso degli agenti federali su entrambi i lati della barriera, inclusi luoghi controversi come Shelby Park, sequestrato dal Texas e interdetto alle autorità federali.

Operazione Lone Star e lo scontro di competenze
Dal 2021, il governatore texano Greg Abbott ha avviato l’Operazione Lone Star, schierando forze dell’ordine statali e la Guardia Nazionale lungo il confine con il Messico. Questa iniziativa, che comprende l’arresto di migranti e la costruzione di barriere fisiche, è stata al centro di numerose controversie legali. Tra le misure più discusse, le barriere galleggianti sul Rio Grande e le recinzioni di filo spinato, che hanno portato a scontri diretti con l’amministrazione Biden.

La disputa sul filo spinato è iniziata nell’ottobre 2023, quando il procuratore generale del Texas, Ken Paxton, ha accusato la US Border Patrol di aver distrutto illegalmente la recinzione. Paxton ha definito il flusso migratorio una “ondata aliena” e ha rivendicato il diritto dello Stato di proteggere i propri confini.

Una battaglia giudiziaria complessa
Dopo una serie di verdetti contrastanti, la sentenza del Quinto Circuito ha rappresentato un’importante vittoria per il Texas. La corte ha respinto l’argomento dell’amministrazione Biden secondo cui la supremazia federale impedirebbe al Texas di contestare le azioni della Border Patrol. La corte ha invece sottolineato che il Texas stava cercando di proteggere la sua proprietà, non di regolamentare le attività federali.

“Mexican Border” by marcokalmann is licensed under CC BY-NC-ND 2.0.

Il Quinto Circuito è noto per le sue posizioni conservatrici, con alcuni giudici considerati possibili candidati alla Corte Suprema in un secondo mandato di Donald Trump. Uno di loro, Stuart Kyle Duncan, ha redatto la sentenza, descritta da Paxton come una “grande vittoria per la sovranità e la sicurezza del Texas”.

La crisi migratoria e i numeri attuali
Nel frattempo, il flusso migratorio attraverso il Texas continua a destare preoccupazione. Secondo i dati più recenti, tra ottobre 2023 e gennaio 2024, oltre 1,8 milioni di migranti sono stati fermati lungo il confine meridionale degli Stati Uniti, con il Texas che rappresenta il punto d’ingresso principale. L’area di Eagle Pass, epicentro dello scontro tra Texas e federali, ha visto un aumento del 40% negli ingressi rispetto all’anno precedente, con circa 500.000 persone intercettate in quattro mesi.

Le implicazioni politiche
Lo scontro tra Texas e governo federale riflette una profonda divisione politica sull’immigrazione. Mentre l’amministrazione Biden cerca di bilanciare la sicurezza del confine con l’accoglienza, il Texas insiste su misure severe per limitare il flusso di migranti. Questo conflitto non è solo legale, ma anche ideologico, e potrebbe influenzare il dibattito nazionale sull’immigrazione in vista delle elezioni presidenziali del 2024.

Con la sentenza del Quinto Circuito, il Texas consolida la sua posizione di sfidante attivo delle politiche federali, ma la questione rimane irrisolta. Nel frattempo, il confine continua a essere un punto caldo, dove politiche, leggi e vite umane si intrecciano in un complesso mosaico di sfide e opportunità.

“Crimes against humanity” by Thomas Cizauskas is licensed under CC BY-NC-ND 2.0.
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