Una famiglia su tre nel Regno Unito potrebbe cadere in povertà il prossimo inverno a causa di un aumento incontrollato delle bollette elettriche dovuto alla crisi energetica in Europa.
E’ la conclusione di un rapporto stilato dalla Efpc, Fuel Poverty Coalition, un’organizzazione che raduna attivisti contro la povertà, sindacati e unioni di consumatori.
Il rapporto descrive nel dettaglio come si verificheranno le condizioni di povertà, perché la disponibilità economica delle famiglie, dopo aver pagato la bolletta dell’elettricità, le metterà al di sotto della soglia di povertà nel paese, fissata a 37.500 sterline l’anno.
Questa previsione dell’Efpc si basa sulle proiezioni della società Cornwall Insight, che ha stimato che le bollette dell’elettricità aumenteranno in media di 355 sterline al mese nel Paese nei primi tre mesi del 2023 rispetto alle attuali 164.
Il direttore di Cornwall Insight, Craig Lowrey, ha dichiarato martedì scorso ai media britannici che il prezzo massimo che le compagnie energetiche possono addebitare ai consumatori è in ulteriore aumento e che il nuovo calcolo colpirebbe duramente la popolazione.
Lowrey ha chiesto al governo di utilizzare questi calcoli per rivedere il supporto fornito alle persone per alleviare questa situazione.
Nell’ottobre 2021, il limite del prezzo dell’energia era di 1.400 sterline l’anno, ma è aumentato a 1.971 sterline lo scorso aprile, mentre il prezzo dovrebbe salire a 3.358 sterline il prossimo ottobre.
L’opposizione laburista ha chiesto ai funzionari di adottare misure per le persone più colpite, ma il primo ministro britannico ad interim, l’esecutivo del conservatore Boris Johnson, ritiene che la decisione spetterà al prossimo governo che sarà varato in settembre.
Nel maggio scorso il governo aveva annunciato un pacchetto di sostegno per le bollette da 15 miliardi di sterline per 29 milioni di famiglie, ma secondo l’Efpc con gli aumenti attuali il provvedimento rischia di essere una goccia nell’oceano.
Nel pieno dello scontro all’interno del partito conservatore per succedere a Boris Johnson Liz Truss, che sembra favorita nella corsa, propone di tagliare le tasse a chi è in difficoltà piuttosto che un aiuto diretto, mentre il suo sfidante, l’ex ministro delle finanze Rishi Sunak, ha affermato genericamente che sarà necessario un maggiore sostegno.
La Banca d’Inghilterra ha avvertito la scorsa settimana che la Gran Bretagna è in cammino verso un lungo periodo di recessione, poiché i prezzi dell’energia senza precedenti spingono l’inflazione verso il 13%, ma le risposte della politica sono ostacolate dalla corsa al sostituto di Boris Johnson.
