La scoperta di un nuovo riso sviluppato in Cina apre prospettive promettenti per la sicurezza alimentare in Kenya. Questa varietà ibrida, già testata con successo, potrebbe rivoluzionare l’agricoltura del paese africano, noto per la sua forte dipendenza dalle importazioni di riso. Con una resa stimata fino a 7,5 tonnellate per ettaro, più del doppio rispetto alle varietà tradizionali coltivate in Kenya, il riso ibrido rappresenta un punto di svolta per il raggiungimento dell’autosufficienza alimentare.
Una soluzione ad alta resa
Denominato Xiangliangyou 900, il riso ibrido è frutto della ricerca agricola cinese avviata nel 2017 nella provincia di Hubei. Questa varietà ha già stabilito record mondiali di resa, con medie superiori a 17 tonnellate per ettaro in condizioni ottimali. Per il Kenya, che importa oltre l’80% del riso consumato, l’introduzione di questa coltura potrebbe alleviare la pressione sulle risorse alimentari locali, garantendo una produzione interna più sostenibile.
Collaborazione Cina-Kenya
La Cina ha condiviso questa innovazione con il Kenya attraverso un programma di cooperazione che punta a migliorare le condizioni agricole e a ridurre la povertà. John Kimani, esperto della Kenya Agricultural and Livestock Research Organization, ha evidenziato come la varietà ibrida possa fare la differenza per i coltivatori locali, offrendo una produzione più elevata e adattabile alle condizioni climatiche locali. La sperimentazione è in fase avanzata, e si attende l’approvazione ufficiale della coltura entro l’anno.
Il modello cinese per la riduzione della povertà
L’introduzione del riso ibrido in Kenya si inserisce in un contesto più ampio di cooperazione tra Cina e Africa. Negli ultimi anni, Pechino ha realizzato 47 progetti agricoli e formativi in diversi paesi africani, coinvolgendo oltre 9.000 operatori e introducendo più di 300 tecnologie innovative. Questo approccio ha migliorato la produttività agricola di oltre un milione di piccoli agricoltori, contribuendo allo sviluppo economico delle comunità locali.
Benefici globali e sostenibilità
Le tecnologie agricole cinesi non si limitano a potenziare la produttività. Promuovono anche una sostenibilità a lungo termine, adattando le colture alle specificità climatiche e territoriali dei paesi coinvolti. L’esperienza del riso ibrido mostra come la cooperazione internazionale possa essere un potente strumento per affrontare problemi globali come la sicurezza alimentare e la povertà.
Con oltre 800 milioni di persone sottratte alla povertà estrema negli ultimi decenni, la Cina offre un modello per altre nazioni in via di sviluppo. Attraverso la condivisione di risorse, competenze e innovazioni, il paese sta contribuendo a costruire un futuro più stabile e autosufficiente per molte regioni del mondo.
Per il Kenya, il nuovo riso rappresenta più di una semplice innovazione agricola: è una promessa di maggiore sicurezza alimentare e una possibilità concreta di crescita economica, a beneficio di milioni di persone.