Nessuno si scandalizza negli Usa se il valore della casa che stai vendendo ha un certo prezzo se sei nero e questo raddoppia se sei bianco. Una storia raccontata dal New York Times, che dà l’idea di come la disuguaglianza basata sul colore delle pelle sia lontana dalla fine negli Stati Uniti.
I signori Nathan Connolly e Shani Mott, una coppia nera, l’estate scorsa hanno deciso di vendere la propria casa a Baltimora, nel Maryland. Per farla valutare chiamano un perito. Poco prima avevano compiuto dei lavori di ristrutturazione e quindi ritenevano di poter vendere la casa a un prezzo superiore a quello d’acquisto, che era stato di 450 mila dollari. Va notato che a Baltimora i prezzi delle case sono aumentati del 42% negli ultimi cinque anni, secondo le agenzie immobiliari.
Naturalmente non andrà così. La 20/20 Valuations, una società di valutazione del Maryland, valutato il valore della casa in 472 mila dollari e, altra beffa, loanDepot, una società di mutui, nega alla coppia un prestito di rifinanziamento.
A quel punto il dottor Connolly, professore di storia alla Johns Hopkins University e, per sfortuna delle due società immobiliari, ricercatore specializzato sul ruolo della razza nel mercato immobiliare, decide di fare un’altra richiesta, rimuovendo la foto di famiglia dal sito e sostituendola con quella di un collega bianco dell’università.
Richiamano le stesse due società della valutazione precedente. La seconda perizia valutato la casa 750 mila dollari, quasi il doppio della precedente. Subito dopo Connolly ha deciso di citare in giudizio sia la loanDepot che la 20/20 Valuations e, individualmente Shane Lanham, il perito che aveva fatto la prima valutazione.
“Eravamo chiaramente consapevoli della discriminazione per la valutazione”, ha detto il dottor Connolly, 44 anni. “Ma sentirsi dire in così tante parole che la nostra presenza e la vita che abbiamo costruito nella nostra casa riduce il valore della proprietà? È un pugno allo stomaco assoluto”, hanno dichiarato al New York Times.
Per far effettuare la seconda valutazione, quella che ha sbugiardato il razzismo delle società immobiliari e di concessione dei mutui, la famiglia del professor Connolly ha rimosso tutte le foto di famiglia con parenti di colore, tolto tutti i libri riferiti alla cultura black dagli scaffali e posto in bella evidenza una bandiera americana in salotto. “E’ stato umiliante spiegare ai nostri figli perchè stavamo facendo queste cose”, ha raccontato la coppia.
In seguito a quello che hanno definito “imbiancamento” della casa non solo la valutazione dell’immobile è raddoppiata ma il mutuo è stato concesso. Nè il perito nè le società immobiliari coinvolte hanno accettato di rispondere alle domande del New York Times.
Adesso le società e il perito dovranno rispondere in tribunale del loro comportamento, che almeno formalmente è sanzionato dalle leggi Usa, anche se nella vita quotidiana le xcose vanno diversamente, ma stavolta i razzisti hanno trovato pane per i loro denti.
Secondo il Bureau of Labor Statistics il 97% dei periti d’immobili è bianco. In seguito alle proteste seguite all’uccisione di George Floyd nel 2020 molti neri proprietari di case neri hanno denunciato la discriminazione subita nella valutazione degli immobili. L’amministrazione Biden ha annunciato nella primavera scorsa una serie di riforme per smantellare i pregiudizi sistemici.