mercoledì, Maggio 15, 2024

DIOGENE: UN QUOTIDIANO SULLA POVERTÀ

Un vero quotidiano indipendente che si occupa della povertà, Registro della stampa del Tribunale di Roma n°50 del 14 Marzo 2024, del quale Gianluca Cicinelli è il direttore responsabile. Viaggiando su un binario che da una parte racconta storie e cronache della giornata e dall’altra sviluppa dalle storie inchieste, approfondimenti, analisi e confronti. Senza piagnistei e senza esaltazioni. Non è un giornale del terzo settore, semplicemente è un giornale online, che allo scritto affianca video e podcast ed è presente sui social.

La povertà è il tema del presente e del futuro. E’ sempre stata un problema serio, ma i mutamenti planetari dovuti alla diffusione del Covid 19 e alle guerre in Ucraina e Medio Oriente hanno accelerato i processi d’impoverimento in maniera impressionante, colpendo categorie che se ne ritenevano immuni fino a un momento prima. Eppure non esiste alcun prodotto editoriale che si occupi della povertà rivolto a un pubblico vasto.

Per povertà intendiamo un fenomeno sociale ed economico con effetto immediatamente pauperizzante, affiancato da un fenomeno culturale che pauperizza società e individui soprattutto nel futuro prossimo privandoli della prospettiva di un’istruzione adeguata e di conseguenza di una possibile crescita economica.

Il modo in cui l’informazione tratta la povertà nasconde un’ipocrisia insopportabile e per disvelare questa ipocrisia esiste questo quotidiano. I racconti e i personaggi di cui parla l’informazione ufficiale appartengono a un mondo incantato che esiste nella vita reale di poche migliaia di persone in tutto il mondo. Più si accentua la povertà più i media ci propongono modelli eticamente discutibili di successo, profitto e crudeltà, creando una bolla che separa definitivamente la stampa dall’opinione pubblica.

I giornali sono pieni di notizie sull’economia come grafico e come sviluppo economico complessivo astratto dalle vite umane, ma non riescono o non vogliono entrare nella nuova materialità scaturita dalla mutata situazione. Eppure i primi disordini sociali appaiono, le risorse residue di tanti sono ormai terminate, le frecce di quei grafici si conficcano direttamente nelle carni di cittadini che non hanno alcuna responsabilità della loro rovina attuale. Per seguire quanto avviene nella società reale e dolente in Italia e nel mondo, anche in quello più lontano da noi, non resta che leggere Diogene.