lunedì, Luglio 1, 2024
HomeMondoL'Iran al voto, tra conflitti all'interno e all'esterno del Paese

L’Iran al voto, tra conflitti all’interno e all’esterno del Paese

Oggi iniziano le elezioni presidenziali in Iran, un evento cruciale per il paese in un momento di crisi economica e tensioni sociali. I candidati principali includono due conservatori, Mohammad Baqer Ghalibaf e Saeed Jalili, e un riformista, Masoud Pezeshkian. La campagna elettorale è stata segnata da forti critiche al governo riguardo all’economia, le restrizioni su Internet e le leggi sull’hijab.

Le urne si sono aperte venerdì alle 8, ora locale, in tutto il Paese, con chiusure che generalmente si prolungano fino a tarda notte. Ma le elezioni iraniane sono strettamente controllate, con un comitato di religiosi e giuristi nominati che esaminano tutti i candidati e l’intimidazione delle voci dell’opposizione nei mezzi di informazione.

Con la possibilità che nessuno raggiunga il 50% dei voti necessari, è probabile un ballottaggio il 5 luglio. Gli elettori iraniani, disillusi da elezioni percepite come non libere e giuste, potrebbero astenersi in gran numero. Tuttavia, l’ayatollah Ali Khamenei ha votato all’apertura delle urne, esortando la popolazione a partecipare.

“IRAN election” by Beshef is licensed under CC BY 2.0.

Di conseguenza, si prevede che molti iraniani si asterranno dal voto, per protesta o perché non credono che un cambiamento significativo possa arrivare dalle urne.

Ghalibaf, ex comandante delle Guardie Rivoluzionarie e attuale presidente del Parlamento, ha una storia controversa, inclusa la repressione delle proteste studentesche. Jalili, un ultraconservatore, si oppone a qualsiasi apertura verso l’Occidente. Pezeshkian, cardiologo e unico candidato riformista, rappresenta una speranza per cambiamenti graduali, specialmente tra le minoranze etniche come i turchi azeri.

I sondaggi indicano Pezeshkian in testa, seguito da Ghalibaf e Jalili, con una grande percentuale di elettori ancora indecisi. I dibattiti hanno mostrato che l’economia è la principale preoccupazione degli elettori, afflitta da sanzioni, corruzione e cattiva gestione. Nonostante l’apatia elettorale, il governo spera in un’alta affluenza per legittimare il risultato.

Chiunque verrà scelto dovrà fare i conti con un’economia in crisi, conflitti regionali e profonde divisioni e discordie in patria.

I massimi funzionari dell’Iran, dalla guida suprema, l’ayatollah Ali Khamenei, ai comandanti senior del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie, hanno definito il voto un atto di sfida contro i nemici dell’Iran e una convalida del governo della Repubblica Islamica.

L’ayatollah Khamenei ha espresso il suo voto all’apertura delle urne venerdì mattina, davanti a una schiera di telecamere e giornalisti in una sala cerimoniale allestita per l’occasione nel suo complesso ufficiale nel centro di Teheran.

Ha colto l’occasione per esortare gli iraniani a votare per il bene del Paese, indipendentemente da chi sostenessero, descrivendolo come una questione di dovere civico che avrebbe portato al Paese “dignità e credito” agli occhi del mondo.

“Isfahan iran election jan 2020” by Abdolrahman rafati is licensed under CC BY 4.0.
RELATED ARTICLES

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

ARTICOLI CORRELATI