martedì, Luglio 2, 2024
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Timori di golpe nella Bolivia afflitta da una grave crisi economica

Il Presidente della bolivia Luis Arce, durante un discorso davanti al battaglione Colorados, responsabile della protezione presidenziale, ha esortato le forze armate a difenderlo da un presunto “golpe blando” o “soft coup” in preparazione contro di lui.

Secondo Arce, la situazione economica, afflitta da una carenza di dollari che dura da oltre un anno, non è così critica come l’opposizione la descrive con l’intento deliberato, a suo dire, di creare una crisi politica e interrompere il suo mandato.

In un discorso pronunciato durante l’inaugurazione di un centro per l’industrializzazione dei cereali, Arce ha ribadito la sua convinzione che non esiste una vera e propria crisi economica, sostenendo invece che il Paese sta avanzando nel processo di industrializzazione.

Secondo un’analisi del quotidiano spagnolo El País, il cambio sul mercato nero è circa il 20% superiore a quello ufficiale, a causa della mancanza di riserve in dollari della banca centrale boliviana, che non può soddisfare la domanda delle banche commerciali.

Queste ultime, che dichiarano un debito di 2,5 miliardi di dollari con la banca centrale (che dispone solo di 139 milioni di dollari), non riescono a fornire abbastanza dollari al pubblico, spingendolo così a rivolgersi al mercato nero. La scarsità di dollari è aggravata dal deficit commerciale in corso, causato dalla necessità di importare carburante a causa della crisi nella produzione di gas in Bolivia.

Le difficoltà della Bolivia si estendono però anche ad altri settori dell’economia: nel 2023 le importazioni hanno superato le esportazioni di 500 milioni di dollari. Questa tendenza al deficit persiste anche quest’anno, prosciugando ulteriormente il mercato dei dollari.

Il deficit commerciale è dovuto principalmente alla necessità di importare l’80% dei combustibili consumati nel Paese, a causa del collasso dell’industria nazionale degli idrocarburi.

L’anno scorso la Bolivia ha venduto gas per 2,3 miliardi di dollari e ha importato benzina e diesel per 3 miliardi. Parte di queste importazioni viene di nuovo destinata al contrabbando, dato che il prezzo interno del carburante è sovvenzionato ed è molto più basso rispetto a quello dei paesi vicini.

Per evitare questa emorragia, esiste un programma di controllo della vendita di benzina che penalizza i settori che necessitano grandi quantità di carburante, come l’agroalimentare e i trasporti. Inoltre, il panico tra i proprietari di veicoli si verifica periodicamente, causando lunghe code e consumi eccessivi.

La parola “crisi” è entrata nel dibattito politico, sia per essere affermata che negata. Le dichiarazioni del partito al governo riguardo a una presunta cospirazione aumentano l’incertezza tra la popolazione. Anche il timore degli scontri politici cresce, mentre mancano poco più di dodici mesi alle elezioni.

Luis Arce, Presidente della Bolivia. CC BY 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=127330657
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