venerdì, Giugno 21, 2024
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Il bipolarismo italiano, che non esiste, e la lenta fine del populismo

Partiamo dalla buona notizia: i partiti che hanno maggiormente incarnato il populismo italiano, la Lega di Salvini e il Movimento 5 Stelle di Di Maio prima e Conte poi, sono stati bocciati dal voto. Forse ci siamo tolti definitivamente di torno quella parte della politica fatta di processi in piazza, bugie clamorose, urla e meteorismi vari. Qualche scoria resta ma la strada è quella

Alle politiche del 2018 M5S aveva preso il 32,68% dei voti e la Lega il 17, 36%. L’anno dopo, alle elezioni europee del 2019 la Lega aveva preso il 34,26% e M5S il 17,06%. Non erano, e non sono, due partiti alternativi tra loro, infatti nel 2018 diedero vita insieme al primo governo Conte. Oggi viaggiano intorno al 10% entrambi.

M5S, i “puri e duri” del legalismo giustizialista e della “pulizia” della politica senza compromessi, ha governato con tutti. Prima con la Lega, poi con l’odiato Pd, infine con tutti, il governo di unità nazionale guidata dall’ex presidente della Bce Mario Draghi.

Nato come partito del “vaffanculo” a tutti, il suo qualunquismo è stato confuso per “purezza rivoluzionaria”, attirando nell’equivoco molti profughi della sinistra. La sua proposta del Reddito di Cittadinanza, una misura necessaria, ha contribuito ad alimentare questo equivoco e fargli prendere montagne di voti al Sud, la parte più povera d’Italia.

Essendo privo di un impianto culturale e ideologico che non fosse quello tecnocratico di Casaleggio padre e figlio, appena uscito dall’orbita di governo non ha più saputo cosa fare, se non una concorrenza sterile al Pd per il predominio nel “campo largo”. Nel frattempo la sua “gente”, quella che mandava affanculo tutti, ha coerentemente mandato affanculo pure loro. Chi di qualunquismo ferisce di qualunquismo perisce.

Diverso il discorso per la Lega, che nasce da lontano, è il partito più vecchio tra quelli in Parlamento, anche se ha poco in comune con il partito fondato da Umberto Bossi al Nord. Però anche la Lega, D’Alema dixit, sarebbe nata “da una costola della sinistra”.

Se la sua ragione fondante era il federalismo con minacce di secessionismo, l’operosa imprenditoria settentrionale che non vuole pagare le tasse a “Roma ladrona” che se le mangia, Salvini l’ha trasformato in partito nazionale snaturandolo.

Solo che Salvini, a differenza di Bossi, ha come unica ideologia il potere, poche idee xenofobe e omofobe bagnate dal mojito, e dopo l’esplosione della passata legislatura si è andato afflosciando, sostituito nel cuore della destra italiana da Fratelli d’Italia, che invece ha un’ideologia precisa e strutturata, che viene dal passato , nella lotta contro i poveri e gli stranieri. La candidatura Vannacci doveva servire proprio a rivendicare di essere la vera estrema destra italiana ma se ha premiato il generale ha punito il partito.

Non è che adesso Lega e M5S scompariranno di colpo, faranno i conti al loro interno per punire le rispettive leadership fallimentari, ma il loro ruolo, centrale fino a due anni, fa si va lentamente marginalizzando.

Un’altra questione importante nella lettura del voto per le europee 2024 è il presunto ritorno del bipolarismo, di cui parlano alcuni analisti politici. Una bufala bella e buona, basata sul successo elettorale di FdI e Pd.

Il bipolarismo del ventunesimo secolo non significa più due partiti contrapposti che si alternano al governo, tipo laburisti e conservatori in Gran Bretagna che contano su un sistema uninominale secco, ma due schieramenti. Ovvero, intorno a un partito forte di destra e a un partito forte di sinistra ruotano altri partiti.

Se esiste indubbiamente un polo di destra costituito da Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega, non esiste al contrario un’unità d’intenti intorno al Pd di Elly Schlein. Del fallimento di M5S abbiamo già detto, l’unico partito affine al Pd è l’Alleanza Verdi e Sinistra, che ha pescato il jolly candidando Ilaria Salis, che ha attratto molti più voti delle simpatie per Fratoianni e Bonelli. Un elemento transitorio che difficilmente si ripeterà.

Stando al voto europeo il blocco di centrodestra si attesta al 47,44%. PD, M5S e AVS arrivano insieme, ma è un insieme teorico perchè M5S potrebbe virare ancora una volta a destra per autoconservazione, al 40,78%. Per arrivare al 47,88% bisogna aggiungere il partito di Calenda e la coalizione “Arlecchino” di Bonino, e Renzi, che per loro stessa ammissione aveva come unico collante quello di superare lo sbarramento elettorale al 4% e ha fallito la missione.

E’ vero quindi che la somma dei voti di tutti coloro che non stanno nel governo Meloni è superiore ai voti raccolti dai partiti del governo Meloni, e questo apre la porta alla speranza di chi vorrebbe un’Italia inclusiva, al passo dei più deboli, rispettosa del mondo del lavoro e aperta ai diritti civili.

Non è vero però che al momento esista il bipolarismo in Italia, perchè non esiste nessuna idealità o alleanza tra gli oppositori del governo Meloni che ruoti intorno al Pd, unico partito comunque intorno a cui potrebbe radunarsi.

Se l’idea del campo largo non ha funzionato potrebbe invece funzionare l’idea di un campo da coltivare, gettando i semi dell’alternativa ai capisaldi del governo di estrema destra di Giorgia Meloni, ciòè la colpevolizzazione dei poveri, la precarizzazione dell’intero mondo del lavoro, uno sviluppo ambientalmente sostenibile. Ma questo passa per un ricambio della classe politica che ruota intorno alla “sinistra” che sembra molto lontano, di sicuro non all’orizzonte.

Ps: un’annotazione sugli astenuti. Tanti, troppi, ed è vero. Però tutti quelli che li vorrebbero recuperare pensano che gli astenuti avrebbero votato per loro, il che è improbabile. Quindi prima delle votazioni si dà retta, come fossero l’oracolo di Delfi, a sondaggi che sono fatti con poche centinaia di utenti campione, poi, al momento del voto vero e proprio, si ritiene che invece più di venti milioni di persone in carne e ossa non siano un campione significativo. Astensione o non astensione la volontà popolare si è espressa, anche se spesso non ci piace come.

Foto di ZolTan da Pixabay

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