La Fondazione Leone Moressa, in un’analisi dei dati della Banca d’Italia, ha dimostrato che i migranti internazionali giocano un ruolo cruciale nello sviluppo economico dei loro paesi d’origine attraverso l’invio di rimesse. Nei paesi a basso e medio reddito, i fondi inviati dai migranti superano sia l’aiuto pubblico allo sviluppo (APS) che gli investimenti diretti esteri.
La Banca d’Italia riporta che nel 2023 i migranti hanno inviato 8,2 miliardi di euro dall’Italia, leggermente in calo rispetto al 2021 e 2022. Considerando anche le rimesse non tracciate ufficialmente, come contanti consegnati di persona o ricariche telefoniche, il totale delle rimesse potrebbe variare tra 9,4 e 11,9 miliardi di euro.
Il Bangladesh è la principale destinazione delle rimesse dall’Italia, ricevendo 1,2 miliardi di euro, ovvero il 14,3% del totale. Seguono il Pakistan e le Filippine. Nell’ultimo anno, le rimesse verso quasi tutti i principali paesi destinatari sono diminuite, con l’eccezione di Georgia, India, Sri Lanka, Perù e Tunisia.
Negli ultimi dieci anni, i flussi di rimesse sono aumentati verso quasi tutti i principali paesi, ad eccezione della Romania e del Brasile, che hanno registrato cali del 56,1% e del 25,2% rispettivamente.
Dal 2013 al 2023, la distribuzione delle rimesse ha subito un cambiamento significativo. Nel 2013, quasi il 20% delle rimesse era destinato a un solo paese, la Cina. Nel 2023, nessun paese riceve più del 15% delle rimesse, con la Cina che ha visto un drastico calo, ricevendo solo 9 milioni di euro. Anche la Romania ha subito un significativo calo, diventando solo il sesto paese per volume di rimesse ricevute.
Esaminando i flussi di rimesse per nazionalità, emerge una forte disparità. Al 1° gennaio 2023, la popolazione straniera residente in Italia era di 5,1 milioni, con un valore medio delle rimesse di 133 euro mensili per persona. Tra le prime 20 comunità straniere in Italia, i cittadini del Bangladesh inviano in media 558 euro pro-capite mensili.
Anche i cittadini di Pakistan e Filippine superano i 300 euro pro-capite mensili. Al contrario, i paesi del Nord Africa e dell’Est Europa, come Marocco, Tunisia, Egitto, Moldavia, Ucraina e Romania, registrano valori significativamente inferiori, indicando un possibile uso frequente delle rimesse non ufficiali. Il dato per la Cina è particolarmente basso, con solo 3 euro mensili inviati pro-capite.
La Lombardia è la regione italiana da cui parte il maggior volume di rimesse, con 1,8 miliardi di euro inviati nel 2023. Seguono il Lazio, con 1,2 miliardi, e l’Emilia-Romagna, con circa 850 milioni. A livello provinciale, Roma e Milano sono le principali città, con rispettivamente oltre 1 miliardo e 928 milioni di euro inviati. Quasi un quarto di tutte le rimesse italiane proviene da queste due città. Napoli e Torino seguono con 365 e 272 milioni di euro rispettivamente.
Questo quadro evidenzia il ruolo fondamentale delle rimesse dei migranti nello sviluppo economico dei paesi d’origine e la variazione geografica e demografica di questi flussi finanziari.