sabato, Luglio 27, 2024
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Il Giappone scarica in mare le acque radioattive di Fukushima. La protesta dei paesi confinanti

Un piano giapponese per scaricare in mare acque reflue radioattive trattate dalla centrale nucleare di Fukushima è stato condannato dalla Cina, che ha chiesto che Tokyo ricevesse prima l’approvazione dai paesi vicini.

Durante il briefing quotidiano con la stampa, il portavoce del ministero degli Esteri cinese Mao Ning ha descritto il comportamento del Giappone come “estremamente irresponsabile”.

“Vorrei sottolineare che il rilascio da parte del Giappone di acqua trattata contaminata dal nucleare dall’impianto di Fukushima riguarda l’ambiente marino globale e la salute pubblica, che non è una questione privata per la parte giapponese”, ha detto Mao.

“Fino a quando non saranno raggiunte una piena consultazione e un accordo con i paesi vicini e altre parti interessate e istituzioni internazionali competenti, la parte giapponese non avvierà lo scarico di acqua contaminata dal nucleare in mare senza autorizzazione”, ha aggiunto.

L’11 marzo del 2012, un terremoto di magnitudo 9.0 e un massiccio tsunami hanno colpito la centrale nucleare di Fukushima, distruggendone i sistemi di alimentazione e raffreddamento e causando la fusione di tre reattori.

Anche la Corea del Sud, diverse nazioni delle isole del Pacifico e le comunità di pescatori giapponesi si sono opposte al rilascio previsto.

Gli elementi radioattivi nell’acqua possono essere ridotti a livelli di sicurezza, hanno affermato in risposta funzionari giapponesi e l’operatore dell’impianto, Tokyo Electric Power Company Holdings.

Anche il ministro dell’agricoltura, delle foreste e della pesca Tetsuro Nomura ha dichiarato a Kyodo News: “Mostreremo la sicurezza del pesce pescato nel mare giapponese con prove scientifiche”.

Secondo fonti scientifiche l’acqua della centrale colpita dal terremoto, nonostante sia stata trattata, presenta ancora il trizio, vale a dire un isotopo radioattivo dell’idrogeno che non può essere in alcun modo filtrato e depurato al 100%.

Si prefigurano enormi problematiche per l’ecosistema mondiale. Sembra però che questa operazione sia ormai stata decisa e confermata dall’Autorità nucleare giapponese e anche dall’Agenzia internazionale per l’energia atomica.

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