Cosa fare se hai un accampamento di senzatetto intorno al tuo negozio? Metti la musica classica a palla per impedirgli di dormire e convincerli ad andarsene. Chissà, forse una “fuga” di Bach per rendere più convincente il messaggio.
A vantarsene pubblicamente sul Washington Post è stato Jagat Patel, proprietario di un 7-Eleven in Texas, ad Austin. Nell’ultimo anno e mezzo, ha affermato, i clienti si sono lamentati di essere stati costretti a pagare un lavaggio delle loro finestre finestre non voluto o di aver elemosinato denaro.
Beethoven, Bach e Mozart 24 ore su 24, 7 giorni su 7 sono arrivati dove la polizia non era riuscita. Secondo Patel, che di negozi ne ha tre, i dipendenti hanno riferito di aver visto meno senzatetto in giro e il numero di clienti che entrano di notte è tornato a livelli normali.
Patel ha persino parole di pietà per i senzatetto scacciati e ha detto che si sente male per aver scacciato queste persone. Per umanità? Ma neanche per sogno: «Sono anche miei clienti».
Eric Tars, direttore legale del National Homelessness Law Center, ha dichiarato al Washington Post che l’utilizzo come arma della musica classica non è che un esempio dell'” architettura ostile ” che i funzionari governativi, i leader della chiesa e gli imprenditori usano per allontanare i senzatetto dalla vista del pubblico.
Alcune chiese hanno persino usato gli irrigatori per tenere a bada i senzatetto, ha detto Tars. E in un certo numero di città, i funzionari hanno installato dispositivi rumorosi che emettono suoni acuti per costringerli ad abbandonare i campi sotto cavalcavia e strapiombi.
«Anche se non violento, usare la musica come arma rientra in un continuum di punizioni rivolte ai senzatetto», ha detto Tars. Non è un atteggiamento troppo lontano da altri episodi più gravi. Come quello di un imprenditore di San Francisco ripreso dalla telecamera mentre gettava acqua con un tubo su una homeless per farla togliere dal marciapiede.
