lunedì, Maggio 20, 2024
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La disobbedienza civile è un delitto necessario

Disobbedienza civile è la deliberata violazione della legge per un obiettivo sociale. Il fine è solitamente quello di cambiare le leggi o le politiche governative. Il filosofo americano John Rawls, sostenitore della giustizia sociale, l’ha definita come “un atto pubblico, non violento, coscienzioso e comunque politico che viola la legge e di solito mira a ottenere un cambiamento nella legge o nella politica del governo”.

Coloro che la esercitano devono assumersi la responsabilità delle loro azioni.Con l’intento di sollecitare l’opinione pubblica e d’essere sostenuti. Altro requisito della disobbedienza condiviso da molti teorici è che infrangere la legge è giustificato solo se lo scopo non è esclusivamente egocentrico.

Ovviamente la protesta può sconvolgere la quotidianità dei cittadini, la cronaca recente ha raccontato dei sit-in degli attivisti di Ultima generazione che ha bloccato la viabilità.I critici affermano che i manifestanti non hanno il diritto di porsi al di sopra della legge, indipendentemente dal loro motivo.

Altri speculatori sono dell’idea che essa è una componente importante di una democrazia matura. In effetti, il modo in cui uno Stato tratta i suoi cittadini quando infrangono la legge per uno scopo sociale dice molto sulla sua cultura politica e la giurisprudenza è più tollerante con i disobbedienti non violenti.

Un paradigma d’insubordinazione ci arriva dall’antichità, dalla tragedia di Sofocle che narra di Antigone una donna emancipata, che si oppone a delle leggi arcaiche fondate sull’onore in nome di un sentimento morale estremamente moderno, che dissobedisce all’autorità di Creonte, suo zio, re di Tebe che vieta la sepoltura di Polinice fratello di Antigone perché ritenuto traditore della patria. Decide inoltre di punire con la morte chiunque disubbidisca al suo volere e seppellisca il corpo, Antigone seppellisce il germano, imprigionata s’impicca.

La storia ci ha narrato di personaggi che hanno adottato questo metodo di contestazione. Si rammenta la marcia del Sale del Mahatma Gandhi, considerata uno degli atti di disobbedienza civile più famosi ed efficaci. Gandhi era un avvocato indiano che si batteva per l’indipendenza dal dominio coloniale britannico. Fu un sostenitore della resistenza non violenta, per la quale scelse il termine satyagraha.

Il tragitto di quasi 400km fu intrapreso per contestare per la tassa imposta dal governo di sua maestà Giorgio V britannico sul sale indiano e contro il Salt Act, che proibiva agli indiani di produrre il proprio sale. Invece, dovevano acquistare il sale britannico, che era una delle principali fonti di reddito per l’Impero britannico.

“Mahatma Ghandi, painted portrait _DDC4620” by Abode of Chaos is licensed under CC BY 2.0.

L’ultimo giorno,il filosofo e politico fece un bagno in mare e raccolse sale per dimostrare agli indiani che potevano ottenere il sale gratuitamente. Milioni di persone lo seguirono e misero delle ciotole di acqua salata al sole, in modo che l’acqua evaporasse e loro potessero raccogliere il sale gratuito. Fu arrestato insieme a migliaia di suoi seguaci. Fu assassinato dopo l’indipendenza per la sua idea di pacificare la violenza tra induisti e musulmani del Pakistan.

Nel 2022 è nato un movimento in Iran dopo l’omicidio di Mahsa Amini arrestata dalla polizia morale iraniana il 13 settembre dello stesso anno per aver violato la legge sull’hijab. Fu presa in custodia, picchiata brutalmente e morì in ospedale tre giorni dopo. Alla notizia iniziarono le proteste in tutto il Paese. Le donne con il sostegno degli uomini hanno chiesto giustizia per Amini e la fine dell’hijab obbligatorio.

Hanno sfidato le leggi del Paese bruciando il loro hijab in pubblico e tagliandosi i capelli. Da un quinquennio nella nazione c’erano contestazioni avverso il governo e le sue politiche economiche. Ma l’uccisione della giovane donna ha coinvolto persone di ogni estrazione sociale, chiedendo la fine del regime teocratico della Guida Suprema Ali Khamenei. Il governo ha risposto con la violenza alle marce e ai blocchi stradali organizzati dagli attivisti.

Le forze di polizia hanno represso i manifestanti, picchiando e arrestando migliaia di cittadini e uccidendone centinaia. I governi di tutto il mondo hanno condannato la brutalità della polizia, ma finora non hanno fatto altro che imporre sanzioni alla polizia morale e alle organizzazioni di sicurezza iraniane. Le proteste sono tutt’ora in corso.

I tempi che si vivono, la crescente disuguaglianza sociale dovuta alla povertà educativa e scolastica, con le imminenti elezioni europee e l’agenda politica nazionale rivolta ad altri dossier e con la geopolitica in evoluzione, per autodeterminarsi e determinare un progetto etico condivisibile necessita anche la disobbedienza civile senza arrivare all’estremo sacrificio, perché per fortuna e non bravura si è nati, con tutti i suoi difetti, nei lembi migliori del pianeta terra.

“22-11-26 04 Mahsa Amini Poster” by Felton Davis is licensed under CC BY 2.0.
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