venerdì, Maggio 17, 2024
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Un quinto dei tedeschi alle prese con la povertà. Maggiormente colpiti i genitori single

Un quinto dei tedeschi vive con una cifra pari o minore di 16.300 euro l’anno, 1360 euro netti al mese. E’ la cifra intorno a cui si separa il destino tra i 1250 euro considerati per convenzione la soglia di povertà, sotto cui si trova un sesto dei tedeschi, e quei pochi euro in più che coinvolgono un quinto dell’intera popolazione.

I dati sono dell’Ufficio federale di statistica in Germania e riguardano il 2021. Secondo un rapporto per l’Unione Europea, il 40% delle persone ha reddito netto inferiore a 22 mila euro, considerato una soglia minima per i nuclei familiari composti da più persone, da cui sono esclusi i risparmi.

Ciò che colpisce di più, nel paese considerato un traino dell’economia europea, è che in difficoltà con il reddito siano due terzi dei genitori single. Con loro in difficoltà nella fascia bassa di reddito anche le famiglie con due adulti e almeno tre figli. Un terzo di loro vive con meno di 16.300 euro netti l’anno.

Restando sui genitori single, nel 2021 il loro reddito equivalente netto era inferiore a 22 mila euro e soltanto nel 6% dei casi superava i 38.100 euro. In una condizione molto precaria anche i pensionati, che per oltre la metà vivono al di sotto dei 22 mila euro annui netti, come avviene anche per tre quarti dei disoccupati.

I redditi alti, invece, sono comuni in particolare tra i lavoratori autonomi: più di un terzo di loro ha un reddito netto di oltre 38.100 euro. In questo gruppo, tuttavia, la polarizzazione era più forte che nei lavoratori dipendenti, che per l’11% hanno un reddito inferiore a 16.300 euro.

Eventuali spese impreviste pongono seri problemi di vita a oltre un terzo dei tedeschi, che nel 2021 non sono stati in grado di sostenere spese mediche e e aumenti del costo della vita e dell’energia. Il dato di confronto è con la Francia, dove il 28% della popolazione non può fare fronte a spese impreviste, e i Paesi Bassi con il 15%. La Germania quindi ha valori più vicini a Paesi come Croazia, Romania, Grecia, Cipro e Lettonia.

Il 3,7 per cento della popolazione, quasi tre milioni di persone, nel 2021 era in arretrato sui pagamenti delle bollette dell’elettricità e del gas. Secondo gli studi statistici il numero di chi non riesce a pagare le bollette dovrebbe aumentare nel 2022, nonostante gli interventi assistenziali adottati dal governo federale.

by tochis
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