venerdì, Maggio 17, 2024
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Dieci giorni di lavoro nero in Italia. Breve riassunto delle irregolarità compiute dalle imprese da nord a sud

Nei giorni in cui il governo Meloni abolisce il Reddito di Cittadinanza e il Parlamento boccia la proposta d’istituire un salario minimo, Diogene ha svolto una ricognizione sullo stato del lavoro nero. Sono dati relativi soltanto agli ultimi dieci giorni in italia, che evidenziano la malafede del governo Meloni e dei volenterosi macellai sociali che hanno condiviso le sue misure quando puntano il dito verso il mondo del lavoro favorendo la possibilità delle imprese di sfruttare la manodopera a basso costo, utilizzare lavoratori irregolari ed evadere il fisco. Buona lettura.

La Guardia di finanza di Treviso ha eseguito controlli per il contrasto dello sfruttamento dei lavoratori in alcune aziende tessili nei comuni di Ponzano Veneto e Paese, nel trevigiano. Le operazioni hanno portato alla constatazione di diverse violazioni delle norme di sicurezza sul lavoro, l’individuazione di due operai in nero e l’accertamento di pendenze tributarie per 900.000 euro da parte delle imprese.

Nel modenese sospesa l’attività di 41 aziende. 40 per lavoratori in nero e 1 per violazione delle norme in tema di sicurezza sul lavoro.Sono i dati diffusi nell’ambito del Tavolo istituito da enti locali e ispettorato del lavoro per il monitoraggio delle condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro e la repressione degli illeciti.

A Messina, su indagini dei Carabinieri, chiuso un cantiere per diverse irregolarità, tra cui la mancata formazione e informazione dei lavoratori, l’utilizzo di materiale elettrico non a norma e il mancato rispetto della viabilità di cantiere, oltre all’utilizzo di un lavoratore in nero.

In Costiera Amalfitana, da Maiori a Positano, per l’accertamento di violazioni in materia di occupazione e contrasto ai fenomeni del lavoro irregolare sono state sottoposte a verifiche tredici aree dove erano in corso lavori di vario genere e controllate sedici ditte. Cinquanta le persone identificate tra dipendenti, datori di lavoro e direttori di settore. Le irregolarità rilevate hanno riguardato anche materie di edilizia ed urbanistica, che hanno portato alla denuncia di venti persone ed a ventiquattro sanzioni amministrative ed ammende per oltre centomila euro; il sequestro di un vano per il cambio di destinazione d’uso da deposito a civile abitazione senza alcun titolo. Per il titolare di una ditta con sede ad Agerola è scattata una multa di 21 mila euro e l’obbligo di assunzione di lavoratori irregolari. A Positano, sono state denunciate otto persone, tutte legali rappresentanti di altrettante ditte impegnate nella realizzazione di un parcheggio, per violazione delle norme sulla sicurezza.

Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ancona ha invece scovato 4 lavoratori completamente in nero, di cui uno irregolare, e due evasori totali. Sempre nell’ottica di mantenere alta l’attenzione nel settore del lavoro sommerso, i finanzieri di Osimo nell’ultimo periodo, in due diverse attività di servizio, hanno sanzionato due imprese e più precisamente un centro estetico e una ditta che gestiva giostre per bambini che hanno fatto ricorso a lavoratori non in regola.

A Budrio nel bolognese la Guardia di Finanza ha scoperto 20 operai di origine cinese sorpresi al lavoro su macchine da cucire, 13 erano completamente in nero e 10 di questi anche senza permesso di soggiorno. E’ il risultato di controlli effettuati su quattro ditte individuali nel settore manifatturiero tessile, tre delle quali risultate sconosciute al fisco.

Undici attività sospese invece a Bologna, con dieci lavoratori in nero e circa 100 mila euro di sanzioni come bilancio di una serie di controlli dei Carabinieri del Comando Tutela del Lavoro – Nucleo Ispettorato del Lavoro, nell’ambito delle attività finalizzate a prevenire e reprimere i fenomeni dello sfruttamento del lavoro, di quello sommerso e a verificare il rispetto della normativa sulla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro.

Infine operazione contro il lavoro nero a Udine, dove tre aziende sono state multate e due di queste sono state sospese. La sanzione comminata è di 70 mila euro complessivi. A condurre l’indagine i carabinieri del capoluogo friuliano e di Palmanova, nei settori dell’agricoltura, del commercio e delle officine meccaniche.

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