venerdì, Maggio 17, 2024
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Il caso Hasib, giù dalla finestra durante un controllo di Polizia

Anche chi ne ha viste tante resta inebetito di fronte all’ipotesi avanzata dal pubblico ministero che a Roma sta indagando sulla tragedia di Hasib Omerovich, 36 anni, in coma vigile dopo essere “caduto” dalla finestra di casa sua a Roma, mentre erano presenti nell’abitazione quattro agenti di Polizia.

Tentato omicidio ipotizza il magistrato, che ha accolto l’esposto della famiglia. A denunciare la vicenda è stato il deputato Riccardo Magi, che ieri alla Camera, insieme a Carlo Stasolla, portavoce dell’Associazione 21 luglio, e agli avvocati Arturo Salerni e Susanna Zorzi, che assistono Fatima Sejdovic, madre della vittima, ha raccontato i dettagli della vicenda.

Se tentato omicidio c’è stato dobbiamo sapere che in casa, al momento del volo dalla finestra di Hasib, sordomuto dalla nascita, c’erano la sorella, disabile, in un’altra stanza, guardata da una poliziotta, e tre poliziotti entrati nella camera di Hasib, in presenti quindi sulla scena del presunto crimine ipotizzato dal magistrato.

«Voglio conoscere la verità di quanto accaduto in quei drammatici minuti dentro la mia abitazione», ha dichiarato Fatima Sejdovic, «Mio figlio ora è in coma, la vita della mia famiglia irrimediabilmente devastata. Ci siamo dovuti allontanare dalla nostra casa perché abbiamo paura e attendiamo dal Comune di Roma una nuova collocazione. Come madre non cesserò di fare di tutto per conoscere la verità su quanto accaduto a mio figlio e agire di conseguenza».

Il 25 luglio quattro poliziotti, secondo il racconto della sorella di Hasib, sono entrati in casa, privi di qualsiasi mandato. Da alcuni giorni nel quartiere si era sparsa la voce che i comportamenti di Hasib, accusato di molestare le ragazze nel quartiere di Primavalle dove abita, avevano sollevato in alcuni abitanti il desiderio di “dargli una lezione”.

I poliziotti entrano, riferisce la sorella di Hasib, e una poliziotta resta a fare “compagnia” alla sorella mentre gli altri tre si “occupano” di Hasib. I genitori in quel momento sono al lavoro. La poliziotta chiude la serranda della finestra del salone mentre gli altri chiedono i documenti al fratello. Poi lo picchiano, dice sempre la sorella, con un bastone e quando cade in terra lo prendono a calci. A quel punto Hasib corre in camera sua e si chiude dentro.

I poliziotti sfondano la porta e Hasib vola giù dalla finestra. La sorella racconta che lo hanno preso dai piedi e buttato giù. Successivamente verrà trovato del sangue sulle lenzuola nella stanza di Hasib. Quando i familiari si recano all’ospedale Gemelli gli verranno dati come vestiti di Hasib degli abiti che non appartengono al giovane in coma.

In passato l’intera famiglia di Hasib, di etnia Rom, era stata oggetto di violenze a Primavalle proprio in occasione della consegna della casa popolare, regolarmente assegnata. Episodi di razzismo di cui è intrisa tutta questa vicenda, al punto che la famiglia, dopo la tragedia occorsa al figlio, ha lasciato l’abitazione per timore di essere oggetto di altre violenze.

Se la testimonianza della sorella di Hasib fosse confermata dovremmo immaginare che tre poliziotti in servizio hanno afferrato senza motivo un cittadino a cui non era stato contestato alcun reato o comportamento rilevante penalmente e lo hanno buttato dalla finestra.

La gravità della vicenda è evidente e il capo della Polizia Lamberto Giannini ha reso noto di seguire personalmente gli sviluppi. Se la testimonianza della sorella di Hasib fosse accertata, e i riscontri sono già molti, a cominciare da un termosifone inspiegabilmente divelto dal muro nella stanza dell’uomo, significa che tre dipendenti pubblici hanno buttato un uomo dalla finestra. Significa che tre poliziotti autonominatisi giustizieri, e nel caso sarebbe interessante sapere per conto di chi, hanno pensato di poter gettare una persona dalla finestra restando impuniti.

Se fosse accertato. Se fosse accertato significherebbe che ciascuno di noi non potrebbe più stare tranquillo quando incontra una persona in divisa da poliziotto così come si teme un qualsiasi criminale. Se fosse accertato. Ci auguriamo che venga fatta chiarezza in fretta.

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